Città Metropolitana, Versace: ‘Nessun territorio deve rimanere indietro’

Il neo consigliere parla del futuro della Città Metropolitane di Reggio Calabria nel segno della sinergia fra territori

Carmelo Versace

“Riteniamo che i centri della nostra area siano bellissimi ma con enormi criticità e fragilità. Allo stesso tempo crediamo che siano suscettibili di nuove risorse e contenuti, di una nuova visione che può e deve essere messa in campo ed era, a nostro avviso, opportuno si arrivasse a realizzare il primo passo per il funzionamento di politiche anche “in Azione”.

Con queste parole il neo eletto consigliere metropolitano Carmelo Versace, commenta le ultime elezioni dell’assise metropolitano.

“Se qualcuno ha creduto di poter soprassedere e immortalare una democrazia sospesa in un quadretto COVID – continua Versace – vogliamo rispondere che non bastano i proclami a giorni alterni a fermare la voglia di programmare il futuro attraverso l’elaborazione di idee”.

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Un incarico che l’attuale vice presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria ribadisce di voler svolgere con passione e impegno, in un territorio che va dallo Jonio al Tirreno ricomprendendo l’Area dello Stretto, che deve essere valorizzato e crescere insieme alla città capoluogo. Una doppia responsabilità che però è la faccia della medesima medaglia.

“Abbiamo sentito, o per lo meno così per me è stato, di dover rispettare il senso democratico che, se applicato in via generale ai cittadini, non può ancor più non esserlo per un rappresentante istituzionale che porta con sé la responsabilità verso il Comune che rappresenta ma oggi, ancor di più, verso altri territori di non appartenenza per garantire ed assicurare una migliore governance.”

Carmelo Versace conclude:

“Noi vogliamo esserci e vogliamo farlo. E non dai banchi o dagli scranni del consiglio ma con una pianificazione del prossimo futuro che verrà, che ci auguriamo vedrà i neo consiglieri metropolitani impegnarsi in prima persona per tutti i territori della Città Metropolitana che deve essere pensata come un unicum e non una somma di territori, solo così potrà crescere e progredire: non lasciando nessuno indietro”.

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