Reggio - Nuova Città metropolitana, nessuna donna a Palazzo Alvaro. Partiti sempre più ipocriti

In questa tornata elettorale nessuna donna è stata eletta. Un copione che si ripete troppo spesso in Calabria e nel silenzio assordante di tutti

Si fa presto a parlare di rotture, rivoluzioni, cambiamenti e ‘cambi di marcia’. “Si fa un po’ meno presto a convincersi che sia così” cantava Ligabue e, in fondo, forse, aveva decisamente ragione.

Come spesso accade durante ogni tipo di elezione, quelle di secondo livello non sono affatto esenti dalla generalizzazione, si susseguono tanti bei discorsi e buoni propositi fino ad arrivare al fatidico giorno del voto. Le urne a Reggio Calabria si sono chiuse solamente qualche giorno fa, domenica 24 gennaio, ed il loro esito ha dato vita al nuovo Consiglio della Città Metropolitana.

Una nuova Città Metropolitana senza donne

palazzo alvaro

Con il benestare della Regione, dello Stato e di tutte quelle forze istituzionali che dovrebbero permetterci di uscire dal pantano in cui la città dello Stretto sembra esser stata risucchiata, i neo consiglieri hanno fatto “voto” di impegnarsi al massimo per la comunità ed il territorio.

Peccato, però, non abbiano avuto la stessa accortezza nel mantenere almeno una parvenza di uguaglianza in un Consiglio, l’ennesimo, composto unicamente da uomini.

Il dato forse più triste è che la notizia non ha creato alcun tipo di clamore ed anzi quasi nessuno sembra averlo notato. Eppure non poche battaglie sono state condotte dalle donne per la parità, soprattutto, all’interno di sedi istituzionali così importanti.

Che fine hanno fatto le donne a Reggio Calabria?

Consiglio Metropolitano

Eppure le candidate non mancavano… Tra le liste ce n’erano davvero tante, basti pensare che su 97 Comuni che compongono l’area metropolitana almeno una sarebbe dovuta riuscire ad ottenere una delle pregiatissime poltrone di Palazzo Alvaro.

E invece nulla da fare. I posti sono stati ormai assegnati, nella compiacenza degli amministratori recatisi ad esprimere la loro preferenza sul rinnovo del Consiglio metropolitano che, nel 2021, hanno deciso che le quote rose non servono poi a tanto.