'Amor ch’a nullo amato amar perdona': studentessa reggina interpreta Francesca

Esistono momenti nella vita che ti cambiano. Occasioni preziose per costruire percorsi interiori.

Il recente Dantedì,  giornata dedicata a Dante Alighieri ha offerto a moltissimi giovani in Italia  preziose occasioni per maturare nuove prospettive nella Lectura Dantis e noi con loro. Incontrare Dante, viverlo nella sua pienezza e farlo nostro, senza l’ansia dello studio, solo guidati dal piacere della scoperta ci è parso  un vero privilegio.

Questo è stato possibile in questi ultimi nostri mesi : noi, piccoli e grandi del laboratorio teatrale del nostro liceo, abbiamo deciso di far rigermogliare le esperienze esistenziali di padre Dante, mettendo in scena, sia pure virtualmente, il canto V dell’Inferno, il Canto dell’Amore oltre la morte.

Non ci ha fermato la paura, né l’angoscia, e insieme, sostenuti dalla speranza che anima ogni artista, la speranza di poter donare qualcosa per il presente, e perché no, anche per il futuro, abbiamo reso il nostro agire allegoria della vita, narrando l’amore, la compassione, e insomma le esperienze di quegli uomini che sono rimasti nella storia, come reale che diviene ideale per i posteri. Questa è una delle tante esperienze di cui la nostra scuola, e la passione dei nostri docenti, ci ha reso protagonisti, anche a distanza, sostenuti dalle risate e dagli ammonimenti che hanno riempito il vuoto di questo cambiamento.

Ci auguriamo infine che i video che abbiamo realizzato si possano tramutare presto in quello che doveva essere un piccolo ma significativo spettacolo, che dal vivo di un palco o di una piazza possa trasmettere ancor più sinergicamente il nostro messaggio di vita e di speranza per il mondo, in quella che Aristotele definiva catarsi, la purificazione dalle passioni che pur devono venir rappresentate.

Filippo Diano classe V sez I

Interpreta Francesca, Martina De Lorenzo