'1861 la brutale verità': il Sud ai tempi dell'Unità d'Italia tra storie, sentimenti e un'amara realtà

L'agenzia Generali guidata da Giuseppe Scutellà ha offerto ai propri clienti uno spettacolo che getta luce su alcuni fatti del Sud durante il Risorgimento rimasti in ombra nei libri di storia

La scena è essenziale, occupata da pochi elementi scenici e dai quattro strumenti musicali. Sullo sfondo tre bandiere, quella del Regno delle due Sicilie, quella italiana e quella dello Stato sabaudo. Le luci basse e soffuse creano la giusta atmosfera.

Nella serata di martedì 19 febbraio, all’interno del Cine Teatro Metropolitano di Reggio Calabria è andato in scena lo spettacolo ‘1861 la brutale verità’ offerto dall’Agenzia Generali guidata da Giuseppe Scutellà, in occasione della ricorrenza dei 155 anni di attività della realtà assicurativa reggina.

“Abbiamo scelto questo teatro perchè di fronte al suo ingresso c’è stata per oltre 30 anni la sede della nostra agenzia – spiega Giuseppe Scutellà – Non dobbiamo mai dimenticare le nostre origini. Oggi celebriamo la storia della nostra agenzia e del nostro Paese”.

E da questa considerazione che l’Agenzia Generali ha voluto offrire uno spettacolo dall’alto valore storico ed artistico.

Attraverso l’alternanza tra parti cantate e recitate, si ripercorre la storia del periodo pre e post unitario. Il narratore Gabriele Profazio ha accompagnato gli spettatori dando voce a vari intellettuali e personaggi politici, sulla base di documentati riferimenti storici. Il suo racconto si intreccia con quello dell’interprete femminile che esegue sia brani della tradizione popolare, sia brani del repertorio dei ‘Mattanza’. Lei, la bravissima Marinella Rodà incanta con il personaggio della brigantessa.

“Michele Carilli ha creato questo bellissimo spettacolo. E’ uno spettacolo avvincente dall’amara verità. Molti libri storici non parlano di quanto successo al Meridione e nello spettacolo vengono raccontate alcune storie del periodo che non si conoscono”.

Mentre gli attori si muovono all’interno dello spazio teatrale i musicisti Mario Lo Cascio e Alessandro Calcaramo rimangono per l’intera rappresentazione nelle loro posizioni.

1861 la brutale verità è la storia tormentata e negata di un Sud liberato dai Borboni in un clima di orrore con oltraggi e violenze disumane. Una lettura diversa, come afferma Marinella Rodà ‘avvincente’ appunto che narra un Sud più florido di adesso che in quegli anni vide il proprio cambiamento.

Uno spettacolo da vedere e rivedere per comprendere una faccia della storia ancora poco conosciuta e che, grazie al teatro, viene fuori nella sua ‘brutale verità’.

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