Reggio Calabria-Egitto, un progetto modello di integrazione: 250 gli studenti nelle scuole reggine
20 Aprile 2016 - 07:29 | di Pasquale Romano

di Pasquale Romano – Nelle ultime settimane, sono particolarmente tesi i rapporti che corrono tra Italia ed Egitto. Il caso Regeni al centro di un intrigo internazionale che ha complicato le interazioni tra le due diplomazie. Un episodio oscuro, tremendo, che non riguarda i cittadini delle due nazioni (loro malgrado indirettamente coinvolti) e non deve alimentare fazioni o dissapori, troppo facili in questa epoca ‘social’.
Se Milano è una piccola ‘Il Cairo’ vista la folta presenza di immigrati egiziani, a Reggio Calabria da diversi anni esiste un progetto che è modello di integrazione. Si chiama “Misr El Kheir” l’iniziativa che vede circa 400 studenti e studentesse egiziani presenti nelle scuole italiane. La maggior parte di essi, più di 250, sono divisi tra Reggio Calabria e alcuni istituti della provincia. Palmi, Polistena, Melito e Oppido Mamertina i paesi coinvolti in un progetto che va ben oltre le mura scolastiche e si afferma come un ‘microcosmo sociale‘ fatto di culture, razze e religioni diverse.
“Sono presenti diversi ceti sociali, l’età dei ragazzi va dai 16 anni in su. In albergo le stanze sono appositamente composte da uno studente cristiano e uno musulmano. E’ forte la volontà di abbattere qualsiasi barriera o divisione, in favore di una naturale convivenza fatta di rispetto e conoscenza reciproca”. Hassan Ezzat, professore egiziano della “Dante Alighieri” da più di 20 anni trapiantato a Reggio Calabria, esprime soddisfazione per un progetto che permette sensibilmente di arricchire il bagaglio culturale e professionale dei ragazzi egiziani.
Gli istituti “Panella” e “Boccioni-Fermi” di Reggio Calabria le scuole adatte per far apprendere nozioni pratiche e tecniche agli studenti egiziani, veri e propri ‘pioneri’. Una volta tornati in Egitto (dopo un percorso della durata di almeno 3 anni) tutti loro infatti diventeranno professori o ausiliari nelle scuole egiziane.
“Risalgono al 1800 i primi esempi di un progetto simile, fondato sull’educazione e l’istruzione. Allora erano Inghilterra e Francia le nazioni che affiancavano l’Egitto in questa iniziativa, adesso è l’Italia il paese ideale dove far studiare i nostri studenti. Per loro si tratta di un’esperienza molto importante, estremamente significativa nel percorso che li avvierà al lavoro” assicura il professore Hassan Ezzat.
Una simile iniziativa non fa bene solo agli studenti ma aiuta anche l’indotto locale. Sono diversi infatti gli hotel (a Reggio Calabria, Melito o Gallico) che ospitano gli studenti egiziani attraverso convenzioni speciali.
Hassan Ezzat, professore egiziano della “Dante Alighieri”
