47° Rapporto Censis: Dalla crisi alla ripresa, futuro in mano agli immigrati ed ai Giovani.

di Nicolino D’Ascoli - Il CENSIS ( Centro Studi

di Nicolino D’Ascoli – Il CENSIS ( Centro Studi Investimenti Sociali ) giunge al 47° Rapporto sulla situazione Sociale del Paese/2013 e fotografa in pieno, anche quest’anno, il momento storico della nostra Italia . Fotografia purtroppo sfocata, senza flash, scattata in piena ombra potremmo dire parafrasando termini tecnici dei professionisti della foto. Il Presidente del CENSIS Dott. Giuseppe De Rita illustra un’Italia “sciapa e malcontenta” permeata di “furbizia generalizzata” e “immoralismo diffuso” , insomma una nazione “smarrita, profondamente fiaccata da una crisi persistente”.Una crisi che si tocca con mano, visto che il 76% della popolazione nel fare la spesa al supermercato cerca solo prodotti scontati ed in promozione, il 68%  ha deciso di dare un taglio a cinema, svaghi e divertimenti extra, il 53%  ha ridotto l’uso di automobili e scooter per spostamenti, preferendo mezzi pubblici (non un male questo!!!), il 45% addirittura ha rinunciato nell’ultimo anno al ristorante. Ed ancora , una famiglia su quattro si trova in difficoltà nel pagare tasse o bollette, il 70% fatica ad affrontare una spesa imprevista. Tutto ciò ha prodotto una “fragilità per larga parte del Paese” e ha trasformato l’incertezza in paura e preoccupazione.C’è poi un’Italia che vive all’estero, circa 4,3 milioni di connazionali sono in giro per il mondo e non hanno alcun motivo valido per rientrare : Nel nostro Bel Paese alberga l’assenza di meritocrazia, lo sperpero spropositato di danaro pubblico, un ritorno quasi all’analfabetismo (o per meglio dire un ‘ Italia molto arretrata culturalmente rispetto all’ Europa), una qualità dei servizi pessima, per non parlare di clientelismo e corruzione.“La Questione Meridionale” ancora irrisolta e se possiamo anche peggiorata, il PIL procapite nelle regioni del Sud è pari a 17.000 Euro circa, la metà rispetto al Centro-Nord.Come ne usciamo ? Un primo significativo dato lo fornisce la massiccia presenza di imprenditori stranieri che sopravvivono alla crisi, proprio in Italia. Infatti dal 2009 al 2012 si è registrata una crescita del 16% di imprenditori stranieri, + 4,4% solo nell’ultimo anno. E aggiungiamo inoltre la loro capacità nel trovare mercato anche nelle zone più depresse, a Castel Volturno il 73,8% dei negozi appartiene agli immigrati, a Lamezia Terme il 45,6% e a Caserta il 42,6%. Un secondo dato è fornito dai settori produttivi che non sfruttano appieno le possibilità di sviluppo che avrebbero : nel settore cultura i lavoratori Italiani sono “solo” 309.000 (Regno Unito 755.000) ; l’edilizia dopo cali vertiginosi dovrebbe/deve rialzarsi che non significa cementificare ancor di più le nostre città, ma riuscire a vendere o utilizzare gli immobili finiti ed in disuso ; infine il grande evento internazionale che potrebbe/può dare nuova linfa alla nostra economia, l’EXPO di Milano che nel giro di sei mesi dovrebbe portare in Italia oltre 20 milioni di visitatori.Conclusioni . Forse questa opaca fotografia dell’Italia era già un po’ nell’immaginario delle nostre menti. Crisi, tagli, disoccupazione, problemi, lavoro nero sono termini che hanno invaso i Tg, le nostre coscienze, la nostra vita negli ultimi anni, e forse tutt’ora, senza che si trovasse mai una vera soluzione. Adesso abbiamo i dati ufficiali, viviamo ancora in una situazione difficile e la luce in fondo al tunnel è lontana, ma inizia ad intravedersi. Bene , non dobbiamo perderla di vista. I giovani, il sacrificio e l’ottimismo ci condurranno ad un nuovo inizio, speriamo migliore, sicuramente migliore.