8 marzo, per le detenute del carcere di Reggio il progetto 'Libere dentro'

Il laboratorio di Scrittura e Teatro condotto da Katia Colica con il supporto di Antonella Tassitano, promosso dal Garante della Città Metropolitana

Di seguito il comunicato stampa del Garante per dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dott. Paolo Praticò. In occasione dell’8 marzo le detenute del carcere di Reggio Calabria, nel corso del progetto “Libere dentro” promosso dall’ufficio del Garante Metropolitano e curato dalla Consigliera Pari Opportunità avv. Paola Carbone hanno espresso alcune considerazioni sulla ricorrenza alle conduttrici dott.ssa Katia Colica e Antonella Tassitano.

Dalle donne del Mito greco all’Otto Marzo: la forte voce femminile dell’antichità parla e fa parlare le detenute dell’Istituto Penitenziario di San Pietro. Grazie al Laboratorio di Scrittura e Teatro condotto da Katia Colica per Adexo con il supporto di Antonella Tassitano di NUDM, le donne della sezione “Nausicaa” hanno realizzato una riflessione sulla Giornata internazionale dei diritti delle donne dando risalto a quanto la Mitologia influenzi ancora le nostre vite tremila anni dopo.

Cassandra e Arianna, le due figure fino adesso approfondite, sono state la molla per comprendere quanto pregiudizi e stereotipi affondino le radici nel
mondo antico lasciando il loro segno nella quotidianità.

Le allieve del laboratorio

Nell’ambito del progetto “Libere_Dentro” promosso e curato dall’Ufficio del Garante Metropolitano RC per i diritti delle persone private e/o limitate della libertà personale e dall’Ufficio Metropolitano della Consigliera di parità, le allieve del laboratorio si sono così espresse.

Scrive P.:

“Come Cassandra ho visto e capito; adesso sto affrontando un percorso duro, ma necessario e di conseguenza l’Otto marzo diventa per la prima volta un momento di arricchimento”.

Anche R. afferma di trovare dei parallelismi:

“Oggi vedo la Giornata come possibilità di rinascita”.

In un’analisi del personaggio di Arianna, abbandonata da Teseo in un’isola deserta dopo essere stata indotta a collaborare nell’uccisione del fratello Minotauro, B. scrive:

“L’Otto marzo, ci ricorda che potremmo essere tutte abbandonate come Arianna. Ma ci ricorda anche che la forza è dentro di noi”.

Per G. in fondo, la Giornata dell’Otto Marzo è come l’albero che la rappresenta, la mimosa:

“Ci vuole molto tempo affinché la pianta cresca e si fortifichi. Però alla fine i suoi fiori sono bellissimi e crescono nonostante il vento di tardo inverno”.

M. intende agganciarsi al Mito di Arianna e del Minotauro per parlare di questa Giornata:

“La complementarità di genere è un tesoro da tutelare e come il Minotauro dovremmo fare i conti con i labirinti mentali e culturali  che ancora oggi impediscono alle donne di raggiungere la piena parità”.

Il Laboratorio teatrale, anche in relazione all’importanza della Giornata dell’Otto marzo esposta da Antonella Tassitano di NUDM, ha dimostrato le enormi potenzialità dell’attività in vista di una crescita culturale e sociale delle donne detenute:

Afferma Katia Colica:

“In questo graduale processo di cambiamento personale e collettivo grazie al laboratorio di scrittura e teatro le donne si stanno lentamente riappropriando del proprio mondo emotivo. E l’Otto marzo fa emergere le radici profonde che affondano nel mito rilevando l’origine culturale della violenza di genere”.