Capitale Cultura, Canale: ‘Manca un racconto della città. Perché la destra non ha difeso Reggio?’
Il noto professionista analizza candidatura, dossier e scenari futuri. Forte critica alla senatrice Minasi
15 Marzo 2025 - 07:00 | di Eva Curatola

Non basta la speranza a far si che qualcosa accada. Dimostrazione ne è stata la sconfitta di Reggio Calabria come “Capitale della Cultura 2027“. Il titolo è andato a Pordenone, non senza lasciare una ferita ancora aperta nel cuore dei reggini. Un riconoscimento mancato che induce ad una seria riflessione sul futuro culturale della città. L’avvocato Canale, noto professionista reggino, già consigliere comunale, ha seguito con passione, ma anche con occhio critico tutto il processo, così come ha dichiarato nel corso dell’ultima puntata di Live Break, di cui è stato ospite, insieme al dott. Eduardo Lamberti Castronuovo.
Reggio non Capitale della Cultura: le riflessioni dell’avv. Canale
“Mi sono sforzato di ragionare aldilà del lato emozionale e quindi, se insieme a tanti reggini sono stato con il fiato sospeso per questo riconoscimento, al tempo stesso ho cercato di capire quali fossero i criteri dietro l’assegnazione del titolo Capitale della Cultura 2027. Basta andare sul sito del Ministero per capire che non è un concorso a premi, non è una lotteria, quindi vincono i progetti più coerenti”.
E, proprio, di “coerenza del progetto” parlano le indicazioni ministeriali, rispetto alla candidatura delle città che ambiscono al riconoscimento. Si parla poi anche di “efficacia del progetto e rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, forme di co-finanziamento pubblico e privato”.
“Prima di esprimere un giudizio, sulle ragioni che hanno portato il titolo a Pordenone, dovremmo fare anche lo sforzo di comprendere in che modo noi ci siamo presentati, non prima di aver sottolineato ancora una volta la corale partecipazione di parti della città che solitamente non hanno rapporti, anche idilliaci, tra loro. Penso alle associazioni di categoria ed all’amministrazione comunale. Però è vero che aldilà del sogno da raggiungere alcune considerazioni devono essere fatte. Le nostre aspettative, forse, erano troppo alte”.
Una freccia al cdx ed alla senatrice Minasi
Il professionista, ai microfoni di CityNow, ha espresso preoccupazione per la reazione di alcuni politici locali, in particolar modo per la Senatrice Minasi e la tendenza a politizzare la questione.
“Spara fendenti a destra e a manca, anzi più a manca. Vorrei chiedere alla Senatrice come mai, a fronte del rischio che questo premio venisse assegnato aldilà dei meriti, come qualcuno sta ipotizzando, come mai loro non sono stati in grado di proteggere Reggio in maniera adeguata. Loro che gridano al complotto, sempre e comunque. La senatrice dimentica, forse, di essere stata protagonista di quello che è stato lo sfacelo finanziario che, almeno di questo va dato atto, questa amministrazione si è ritrovata ed ha saputo sistemare. Quindi – ha proseguito l’avvocato, da un lato non ha difeso Reggio rispetto al sacco che veniva fatto da un’amministrazione completamente dissennata. Ed io quegli anni li ho vissuti perchè ero in consiglio comunale ed al tempo stesso non è in grado di difendere Reggio oggi, quando si ipotizza – io vorrei credere il contrario – che Pordenone lo meriti quel premio – che possa esserci una qualsiasi influenza da imputare a ragioni politiche”.
“Manca la narrazione”
Tuttavia, Canale ha criticato la mancanza di una narrazione coesa e avvincente di Reggio Calabria che potrebbe attrarre turisti e valorizzare il patrimonio culturale:
“Quello che io vorrei che prendesse piede, in questi mesi, e spero di poterne anche dibattere con il dott. Lamberti, è un racconto di Reggio. Noi possiamo intercettare migliaia di turisti, ma poi a Roccella non sanno come arrivarci. Non abbiamo alberghi dove farli alloggiare, non abbiamo un racconto.
Non ha alcun senso affastellare eventi senza una guida, senza una direzione chiara. Possediamo un tesoro inestimabile che è la nostra storia, quindi perchè non raccontiamo Reggio anche nella prosa, nelle arti figurative, attraverso la narrazione di una città che è consapevole e orgogliosa di quel passato così importante. Non possiamo immaginare che la pagina culturale della nostra città non abbia un filo conduttore”.
Canale ha concluso con un plauso al sindaco ed una speranza per ciò che verrà:
“Sono d’accordo con il primo cittadino quando dice che si può ripartire da dove ci si è lasciati, perchè questa sinergia tra enti attivata per il dossier “Reggio Cuore del Mediterraneo, funziona”.
