A Reggio la presentazione di ‘Economia d’amore’: un’esplosione di cultura, poesia e umanità

A Reggio Calabria presentato Economia d’amore di Ilda Tripodi: una serata di poesia, musica e riflessione sull’umanesimo con ospiti di rilievo

presentazione 'Economia d’amore' ilda tripodi ()

Di fronte a un mondo che contabilizza tutto e non sa più cosa significhi sentire, a Reggio Calabria è avvenuto qualcosa di straordinario.

Non una semplice presentazione, non un evento letterario qualsiasi, ma una vera e propria epifania collettiva: il debutto calabrese di Economia d’amore, l’ultima raccolta poetica di Ilda Tripodi, ha acceso il cielo del Mediterraneo con una festa di parole, musica e pensiero che ha richiamato intellettuali di respiro internazionale, artisti, editori, filosofi, musicisti, e un pubblico vasto e vibrante.

presentazione 'Economia d’amore' ilda tripodi ()

La cornice? Il roof garden del Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”. Il tempo? Quello dell’anima, dove la cultura torna ad essere la lingua madre della civiltà.

È stato un gesto corale, un atto di riconoscimento, quasi rituale, verso una scrittrice che — come ha affermato Francesco Magris, saggista ed economista — “convoglia energie e persone che raramente si incontrano, ma che grazie a lei si riconoscono. È una costellazione di pensiero e cuore, che ha il dono di ricostruire comunità”.

In un mondo frantumato, Ilda Tripodi ha fatto ciò che la poesia dovrebbe sempre fare: riunire.
A colpire è stata soprattutto l’originalità dell’opera, costruita per larga parte in metrica classica, in endecasillabi, scelta controcorrente che ha suscitato l’attenzione di chi riconosce nella forma una disciplina dell’anima. Una poesia alta, consapevole, necessaria.

presentazione 'Economia d’amore' ilda tripodi ()

A dare il benvenuto alla serata, l’entusiasmo del presidente del Circolo Ezio Privitera e gli interventi istituzionali del presidente del Rhegium Julii Giuseppe Bova, dell’assessore regionale alla cultura Caterina Capponi, e di Luciano Gerardis, presidente del progetto Civitas 2025, che ha detto:

“Il mondo ha bisogno di tornare ai valori dell’Umanesimo. Questo libro lo fa”.

Ma c’è un altro elemento che rende questo cammino poetico ancora più emblematico: la prima presentazione nazionale di “Economia d’amore” è avvenuta a Firenze, presso la Fondazione Giovanni Spadolini, in occasione del centenario della nascita del grande statista e del 50º anniversario della fondazione del Ministero della Cultura. Un dato non solo simbolico, ma profondamente coerente con la missione della poesia di Ilda Tripodi: rimettere l’umano al centro.

Lo storico Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini e di Nuova Antologia, lo ha sottolineato con parole accorate:

presentazione 'Economia d’amore' ilda tripodi ()

“Siamo venuti dal nord per rendere omaggio a una voce che ridà dignità alla parola. La cultura è il filo rosso che unisce l’Italia, da Firenze a Reggio Calabria. E come può esserci pace, se non c’è cultura?”

E a proposito di pace: da evidenziare la presenza dei poeti della pace guidati da Giovanni Suraci. A impreziosire la serata, gli intermezzi musicali del maestro Mario Taverriti e l’apertura della giovane e talentuosa cantautrice Cecilia Larosa, che ha commosso la platea con la sua voce essenziale e vibrante.
Proprio su Cecilia si sta costruendo un progetto discografico che ha il sapore della terra e della visione: Ilda Tripodi sta infatti collaborando con il compositore Piero Cassano, leggenda della musica italiana e fondatore dei Matia Bazar, per un brano in dialetto calabrese. Una fusione di metrica, cuore e identità.
Nonostante una fastidiosa febbre, Cassano non ha voluto mancare: ha regalato al pubblico due momenti indimenticabili, interpretando “Quando nasce un amore” (scritta per Anna Oxa) e un omaggio alla sua collaborazione con Mireille Mathieu, trasformando il roof garden in un abbraccio sonoro dedicato a Ilda Tripodi.

Tra i tanti interventi, Eduardo Lamberti Castronuovo, editore e docente di Etica della comunicazione, e Luigi Franco, direttore editoriale della Rubbettino, hanno sottolineato la rilevanza culturale di un’opera che “scava nel presente con la tenacia di un seme, e fiorisce dove il suolo sembrava arido”.

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A chiudere, in una sorta di sigillo poetico, l’intervento della giurista e linguista belga Els Pannecoucque, che ha definito l’autrice “la principessa del silenzio tra le righe”, aggiungendo:

“Le parole di Ilda bussano alla tua anima, e tu sai che ciò che sta bussando è già dentro di te.”

Questa non è cronaca. È una dichiarazione di fiducia nell’amore, nella bellezza, nella parola che osa ancora dire.

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La copertina del libro pone una domanda: “L’amore crede nell’amore?”. A Reggio Calabria, tra poesia, musica, amicizia e ascolto, la risposta è stata un sì potente, condiviso, corale. E questo è solo l’inizio: Economia d’amore ha già in programma nuove tappe in altre città, portando avanti il suo viaggio come manifesto poetico per un nuovo umanesimo.