‘Rimborsopoli’, De Gaetano dopo l’assoluzione: ‘Un calvario lungo 10 anni’
"Ritorno finalmente alla mia vita con maggiore leggerezza, nella certezza che, nonostante tutto sia cambiato, io continui a nutrire gli stessi ideali di uomo di Sinistra"
19 Luglio 2025 - 16:30 | Redazione

Dopo più di dieci anni si è concluso così il processo “Rimborsopoli”, nato dall’inchiesta denominata “Erga omnes”, nell’ambito della quale, nel 2015, erano stati arrestati alcuni consiglieri regionali della Calabria, accusati di irregolarità nella gestione dei rimborsi percepiti dal 2010 al 2012.
All’epoca tre indagati erano finiti agli arresti domiciliari, tra questi Nino De Gaetano, assolto invece con la sentenza di ieri. Lo stesso De Gaetano ha commentato la sentenza di assoluzione, perchè “Il fatto non sussiste”.
“Un’estenuante attesa di oltre 10 anni, prima di fugare i mille interrogativi che mi hanno assalito nel patire la misura cautelare degli arresti domiciliari e del divieto di dimora nella mia terra, per una serie di contestazioni che mi sono state mosse in merito alla gestione dei fondi pubblici destinati ai gruppi consiliari regionali negli anni 2010-2012.
Inchiesta che, di fatto, ha cambiato la mia vita e probabilmente anche compromesso un pezzo di democrazia in Calabria, con la conseguenza dell’azzeramento della neocostituita Giunta Oliverio dopo soli cinque mesi, determinando l’inizio della stagione dei tecnici non eletti in seno alla medesima Giunta.
Mi sono immediatamente dimesso dal ruolo di assessore regionale, non ho più preso parte ad alcuna competizione elettorale ed ho atteso fiducioso che si potesse far luce su una vicenda che mi ha ferito profondamente, stravolgendo la mia vita e quella delle persone a me più vicine, nonostante già nel Dicembre 2015, a soli cinque mesi dall’inizio del calvario giudiziario, la Suprema Corte di Cassazione avesse già annullato l’ordinanza di custodia domiciliare”.
“Voglio ringraziare pubblicamente -prosegue De Gaetano- i miei legali, Avv.ti Danilo Leva e Luciano Terra, per avermi sostenuto e per aver portato avanti incessantemente una difesa brillante, che, spiegando la reale ricostruzione dei fatti, ha fugato ogni dubbio ed ogni ombra, smontando dettagliatamente un teorema accusatorio ad oggi inspiegabilmente costruito.
Un ringraziamento ed un pensiero vanno all’Avvocato Giovanni Nicosia, strappatoci via prematuramente, che ha sempre creduto e lavorato per far emergere la mia innocenza.
Ringrazio anche la mia famiglia e tutti coloro, davvero tanti, che mai hanno perso la fiducia in me e che mi sono stati vicini in uno dei momenti peggiori della mia vita.
In questi lunghissimi anni ho avuto modo di metabolizzare e capire tante cose: ho rivisitato radicalmente le mie priorità, pur vivendo nel pregiudizio, interiore e morale, di un’accusa ingiusta, nella consapevolezza e nella necessità di voler gridare al mondo la mia innocenza ed il mio amore per la “la cosa pubblica”, che ho sempre amministrato con massimo rigore, passione e dedizione.
Tante le emozioni e sensazioni di questo momento, davvero comprensibili solo da chi abbia avuto modo di vivere la medesima ed ingiusta vicenda, finalmente decisa, anche se ciò risolleva solo in parte.
In questi lunghi anni, oltre alla consapevolezza di non aver commesso ciò che mi veniva imputato, mi sono aggrappato alla fiducia nelle istituzioni e nella democrazia, difendendomi nel processo e non dal processo, con certezza e convinzione granitiche, compagne costanti del mio intero impegno istituzionale e politico.
In alcuni casi la Giustizia è verità e la verità ha i suoi tempi, fin troppo dilatati per quello dovrebbe essere uno stato di diritto.
Ritorno finalmente alla mia vita con maggiore leggerezza, nella certezza che, nonostante tutto sia cambiato, io continui a nutrire gli stessi ideali di uomo di Sinistra e la stessa ed imperitura fiducia nelle istituzioni Repubblicane”, ha concluso De Gaetano.