Reggio, piazza Orange si trasforma in un laboratorio civico grazie a Onda Orange – FOTO

In Piazza Orange, un laboratorio civico aperto a tutti per immaginare una città più verde, accessibile e partecipata: "Non una città subita, ma una città scelta, desiderata"

Michele Rizzo

È stata una giornata di partecipazione e confronto quella vissuta oggi in Piazza Orange con “La città dei beni comuni”, l’evento promosso da Onda Orange che ha coinvolto numerosi cittadini e famiglie del quartiere. Dalle 10 del mattino, tra laboratori di idee e tavoli tematici, Reggio ha provato a immaginare se stessa in modo diverso: una città costruita non solo di pietra e cemento, ma di relazioni, responsabilità e visioni condivise.

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Una città da ripensare insieme

L’iniziativa nasce dall’idea che la città non sia più solo uno spazio fisico, ma un organismo vivo da alimentare con la partecipazione. Gli organizzatori hanno invitato i reggini a confrontarsi su temi concreti, dai quartieri alle politiche ambientali, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise.

Tra i promotori, Michele Rizzo, manager e imprenditore:

“Il progetto è immaginare la città che desideriamo, quella che vorremmo. I bambini costruiscono e disegnano la città del futuro, mentre i professionisti si confrontano su temi come la città verde, quella dei diritti e dei doveri, o la città accessibile. Stiamo lavorando su una progettualità che può diventare un supporto per chiunque governi la città”.

E ancora:

“Non una città subita, ma una città scelta, desiderata, amata. Troppo spesso ci siamo lasciati andare a una sorta di pigrizia civica, di indifferenza , diventando spettatori silenziosi di un film scritto da altri. Abbiamo ceduto le chiavi della nostra città, oppure – cosa ancor più grave – abbiamo rinunciato persino a scegliere chi dovesse tenerle in mano. Ma da oggi può essere diverso. Oggi, con i nostri tavoli di lavoro, abbiamo deciso di entrare in scena. Di scrivere insieme il copione del nostro futuro. Di essere protagonisti, non comparse. Di dare voce e forma a ciò che ciascuno di noi desidera per la propria comunità”.

Rizzo ha sottolineato come Onda Orange sia un gruppo di professionisti che mette le proprie competenze al servizio del territorio:

“Siamo pronti a collaborare con qualsiasi amministrazione, perché la partecipazione non ha colore politico. È un percorso che oggi si intreccia con quello di Massimo Canale, ma resta un’iniziativa autonoma”.

Onda Orange, un ponte tra cittadini e politica

Massimo Canale

L’avvocato Massimo Canale, ideatore del progetto, ha ricordato la missione che guida da sempre il movimento:

“L’obiettivo di Onda Orange è avvicinare la politica ai cittadini. Oggi lo facciamo in piazza, anche con i bambini, proponendo giochi basati sul riuso e sul rispetto dell’ambiente. È un esperimento civico importante, perché qui ci sono cittadini che non hanno mai fatto politica, ma che vogliono ragionare insieme sul futuro della loro città”.

I tavoli tematici hanno toccato questioni centrali come l’accessibilità, i diritti, il verde urbano e la sostenibilità.

Il laboratorio dei più piccoli

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Spazio anche ai bambini, protagonisti del laboratorio curato da Simona Scollica:

“Abbiamo chiesto ai più piccoli di raccontare il loro quartiere ideale costruendo una città in cartone, sostenibile e a misura di bambino. È un modo per aiutarli a esprimere idee e sogni con creatività”.

Beni comuni e diritti

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L’avvocato Lucia Lipari, impegnata nel tavolo tecnico sui diritti, ha messo in evidenza la necessità di una maggiore cura degli spazi pubblici:

“A Reggio ci sono aree verdi trascurate e soggette a incuria. Serve una mappatura delle criticità e processi di controllo che garantiscano il rispetto dei beni comuni”.

A coordinare l’intero movimento è l’architetto Danilo Emo, presidente di Onda Orange:

“Volevamo far rivivere uno spazio pubblico e parlare dei luoghi che abitiamo. I beni comuni sono questo: spazi di tutti, da rigenerare insieme. Dai nostri tavoli sono nati spunti su mobilità, diritti, verde e accessibilità. Da qui vogliamo aprire nuove discussioni per il futuro”.

Mobilità e sostenibilità

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Infine, il professore Corrado Rindone ha posto l’accento sul tema della mobilità come bene comune:

“Quando gli spazi pubblici vengono usati senza regole, nascono criticità. È necessario promuovere forme di mobilità sostenibile e alternative all’auto privata. Reggio ha progetti e finanziamenti che possono essere recuperati per sviluppare infrastrutture più moderne e accessibili”.

“La città dei beni comuni” ha trasformato Piazza Orange in un laboratorio civico, dove idee e sogni si sono intrecciati alla voglia di costruire insieme una Reggio Calabria più verde, inclusiva e partecipata. Un segnale forte di cittadinanza attiva che, partendo dal basso, mira a rimettere al centro i luoghi, le persone e il futuro della comunità.