Circoscrizioni e rimpasto, tensioni nella maggioranza: doppio nodo per Falcomatà

Parte della maggioranza tenta il 'blitz' sui Municipi, proponendo una riduzione a 3. Intanto il gruppo Rinascita Comune minaccia rotture che farebbero tremare la maggioranza...

Sindaco Giuseppe Falcomata

Non sarà dei più morbidi e indolori il passaggio di Giuseppe Falcomatà dal Comune al Consiglio Regionale. Il primo cittadino, nelle scorse settimane, non ha nascosto un pizzico di emozione e dispiacere nel lasciare dopo oltre 11 anni la fascia tricolore, da considerare però ci sono anche gli aspetti politici e le possibili ripercussioni interne alla maggioranza.

I mal di pancia principali arrivano dal neonato gruppo consiliare ‘Rinascita Comune’, composto dai consiglieri Filippo Quartuccio, Giuseppe Sera e Santo Bongani, gruppo che si è riunito ieri alla presenza anche dell’ex consigliere regionale Giovanni Muraca.

In quelle che saranno le ultime mosse di Falcomatà prima di migrare altrove, Rinascita Comune chiederebbe secondo indiscrezioni il mantenimento degli attuali incarichi (a partire dalle deleghe alla Cultura per Quartuccio in Città Metropolitana) e, se dovessero esserci rimpasti di Giunta, anche una postazione da riservare ad un profilo indicato da Rinascita Comune.

E se Falcomatà dovesse non curarsi delle richieste del gruppo consiliare e agire per proprio conto? La conseguenza sarebbe ovvia e scontata, ovvero far mancare i numeri all’interno dell’Aula Battaglia, facendo quindi cadere l’amministrazione. Minaccia reale del gruppo Rinascita Comune o solo un tentativo di alzare la voce? Complicato capirlo oggi, prima di quelle che saranno le mosse di Falcomatà.

Nel frattempo, oggi il sindaco secondo quanto raccolto ha incontrato il segretario provinciale Peppe Panetta, per un dialogo incentrato sulle dinamiche già riportate ieri su queste pagine. Da un lato, Falcomatà vuole attuare un rimpasto di Giunta toccando anche alcune caselle del Pd (Anna Briante?) e auspica ad un ruolo all’interno dell’opposizione in Consiglio regionale, dall’altro i dem non vedono di buon occhio modifiche all’interno dell’esecutivo, e chiedono dialogo e condivisione pre, e non post, mosse da effettuare.

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L’altro nodo che anima la maggioranza è legato al ripristino delle Circoscrizioni, ormai obbligatorio e da effettuare in contemporanea secondo quanto stabilito dal Governo. In teoria, sarebbe tutto già concordato, con le ultime limature al regolamento da approvare in Commissione decentramento (presieduta da Giuseppe Marino) prima e in Consiglio comunale successivamente prima della definitiva approvazione.

Spunta però un retroscena a surriscaldare il tema. Parte della maggioranza, secondo rumors, si sarebbe riunita nei giorni scorsi per iniziare a valutare alcune importanti modifiche rispetto all’attuale regolamento, in via di definizione.

La riunione, alla presenza di alcuni funzionari di Palazzo San Giorgio, assieme al consigliere delegato Giuseppe Giordano e il consigliere metropolitano (e presidente di commissione) Giuseppe Marino, è servita per ipotizzare soprattutto una diminuzione dei Municipi, da 5 a 3.

Una modifica sostanziale che farebbe saltare sulla sedia il centrodestra, decisamente contrario rispetto a questo scenario. Quali le motivazioni legate alla volontà di ipotizzare una riduzione a 3 municipi rispetto ai 5 già individuati e inseriti nel Masterplan? Economico-finanziario, ad ascoltare fonti di maggioranza.

Ridurre a 3 i Municipi permetterebbe di risparmiare circa 300 mila euro l’anno (un milione e mezzo nell’intera legislatura) secondo alcuni calcoli forfettari effettuati durante la riunione dei giorni scorsi. Una mera valutazione politica, incentrata sulla possibilità di andare incontro ad una sconfitta elettorale meno fragorosa alle elezioni comunali, assegnando meno postazioni e potere al centrodestra, sarebbe la reale motivazione ad ascoltare alcuni consiglieri di opposizione.

Anche in questo caso, ‘lo scopriremo solo vivendo’ per dirla alla Lucio Battisti. Di sicuro, eventuali modifiche al regolamento di questo tipo, riporterebbero lo scontro tra maggioranza e opposizione ai livelli di massima allerta, dopo la collaborazione invece dei mesi scorsi all’interno della commissione presieduta da Giuseppe Marino per stilare il documento che oggi appare in discussione.

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