Falcomatà azzera Hermes, Mazzotta: ‘Società come un aereo in decollo, così rischia di schiantarsi’
"Cinque anni di fiducia, poi qualcosa si è incrinato". L’ex AD: "Servono risorse e organico, altrimenti la società rischia il declino"
14 Novembre 2025 - 16:25 | di Vincenzo Comi

La decisione del sindaco Giuseppe Falcomatà di azzerare i vertici di Hermes e Castore, le due società partecipate del Comune di Reggio Calabria, arriva a poche settimane dal suo addio a Palazzo San Giorgio. Una scelta che sorprende, considerando il lavoro svolto in questi anni e la fase delicata che entrambe le aziende stanno attraversando.
L’amministratore delegato di Hermes, avv. Giuseppe Mazzotta, intercettato ieri pomeriggio, ha chiarito alcuni passaggi manifestando tutta la sua amarezza. Non entra nel merito dello scontro politico in corso, ma parla con chiarezza del percorso interrotto bruscamente.
“Sto leggendo molto in questi giorni e lo faccio con amarezza – spiega – Ho lavorato per cinque anni con questa amministrazione in un clima di assoluta fiducia. Mi dispiace che di recente qualcosa si sia incrinato e che si sia arrivati così rapidamente a questa soluzione, che però non intacca il buon lavoro svolto negli anni precedenti”.
Un passaggio, quello sull’operato della società, che Mazzotta rivendica con forza:
“Hermes aveva conquistato negli anni anche il consenso dell’opposizione. Si era fatta apprezzare perché aveva mantenuto un buon livello dei servizi e una dimensione istituzionale, ponendosi al servizio della città”.
Tra i risultati, l’amministratore delegato ne cita uno che ritiene emblematico: l’aumento annuo della riscossione di oltre 17 milioni di euro, in una città segnata da fragilità economiche crescenti. Un traguardo raggiunto nonostante limiti e criticità interne: ricavi non più sufficienti, organico ridotto, carenza grave nel settore informatico, necessità urgente di nuovi programmatori, bisogno di risorse per mantenere alto lo standard della riscossione, fino al tema – decisivo – del trasferimento della sede e della trasformazione in concessionario.
Mazzotta, nonostante tutto, guarda avanti:
«Mi auguro che chi verrà dopo di me possa portare avanti queste attività. Altrimenti il rischio per la società è quello di un declino rapido, di interrompere una fase di crescita importante. Hermes è come un aereo in fase di decollo: non possiamo rallentare la velocità, altrimenti rischiamo di schiantarci».
