Crisi al Comune, Marino e Quartuccio duri: ‘Falcomatà scelga. Noi pronti ad andare a casa’

I capigruppo Pd Marino e Rinascita Comune Quartuccio lapidari, dettano la linea: 'Non condividiamo le scelte del sindaco. Non ci interessano le postazioni'. E intanto il gruppo Red...

quartuccio marino

I 7 consiglieri della discordia hanno dettato la linea, chiara e (apparentemente) irremovibile. O il sindaco Falcomatà rivedrà le proprie scelte, rimodulando la Giunta appena modificata, oppure sarà mozione di sfiducia con scioglimento anticipato dell’amministrazione comunale.

Una posizione emersa ieri dopo la riunione di ieri e anticipata sulle nostre pagine, poi confermata oggi in apertura di Consiglio Comunale.

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Al termine del consiglio comunale, il capogruppo dem Giuseppe Marino ha ribadito la posizione, dura e intransigente, del Partito Democratico.

“Oggi siamo stati molto chiari, non condividiamo il metodo utilizzato dal sindaco Falcomatà alla fine del suo mandato elettorale nel rimodulare la Giunta.

Non condividiamo il metodo perché non c’è stata alcuna interlocuzione politica con le forze del Consiglio comunale, del centrosinistra, con i partiti, con i movimenti, ma non c’è stata, come noi chiediamo, nessuna interlocuzione con tutta la comunità del centrosinistra cittadino.

E allora noi non siamo stati fermi, non chiediamo poltrone, anzi abbiamo rinunciato a delle poltrone, quindi rispediamo al mittente le accuse ingenerose, riteniamo illegittime, che ci vengono oggi rivolte dai banchi del centrodestra”, le parole di Marino.

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Il messaggio lanciato da Marino, sintetizzato nel documento firmato dai 7 consiglieri di maggioranza Pd-Rinascita Comune, non lascia spazio ad ambiguità e restringe parecchio gli spazi di manovra per il sindaco Falcomatà.

“Abbiamo rinunciato, ripeto, a degli incarichi di primo livello e questo ci dà oggi la libertà e l’autorevolezza per tenere questa posizione politica. Noi ci teniamo ad arrivare uniti alle elezioni amministrative e l’unico modo per arrivare uniti è puntare e difendere il principio dell’unità del centrosinistra e della parità di tutte le forze del centrosinistra che devono essere coinvolte

Noi non siamo per andare a casa, non vogliamo essere costretti ad andare a casa, vogliamo invitare al dialogo e al confronto democratico. Qualora invece le nostre richieste, la nostra proposta politica non fosse ascoltata, siamo pronti già domani a rassegnare le nostre dimissioni anticipatamente”.

L’ultimo passaggio è un sentenza glaciale, che rischia di palesarsi come la resa definitiva per l’amministrazione Falcomatà. Tornare indietro (e non presentare la mozione di sfiducia se il sindaco non azzererà la Giunta) rappresenterebbe per Pd e Rinascita Comune la perdita totale di ogni briciolo di credibilità.

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Anche Quartuccio, capogruppo di Rinascita Comune, si allinea alla posizione di Marino.

“Quello presentato oggi in Consiglio comunale à un documento importante, che abbiamo condiviso con il Pd e traccia una linea di demarcazione netta. Le scelte devono essere collegiali, siamo al governo della città da 11 anni, amministriamo insieme e non possiamo consentire che sia solo una persona a decidere”.

“La nostra -ha specificato Quartuccio- non è una battaglia di potere e non vogliamo utilizzare questo spazio per rivendicare qualcosa. Rivendichiamo solo qualcosa a favore della città. Chiediamo al sindaco Falcomatà azioni forti per rivedere le sue scelte, altrimenti come già detto dal capogruppo dem Giuseppe Marino, siamo pronti a valutare ogni possibilità per porre fine a questa consiliatura”, la stilettata finale di Quartuccio.

Chiaro il messaggio, la palla sembra passare nelle mani del sindaco Falcomatà, il quale avrà a disposizione pochissimi giorni (se non addirittura ore…) per decidere il da farsi. Ignorare quanto affermato dai 7 consiglieri ostili, allinearsi e riguardare le scelte appena compiute oppure provare a tentare un compromesso che ad oggi non viene nemmeno contemplato da Pd e Rinascita Comune? La risposta è solo nella testa di Falcomatà, il quale oggi ha strategicamente scelto la linea della diplomazia, dell’amore e dell’affetto al Pd con annessi vari riferimenti “all’arte della mediazione”. Da capire se sarà possibile individuarla.

E il gruppo Red-Dp cosa fa? Nel pomeriggio di oggi, i due gruppi hanno emesso una nota striminzita e soprattutto tiepida. Un modo per non prendere posizione in modo ufficiale, anche se dietro le quinte, qualcosa sembra emergere.

Secondo rumors infatti, anche se nella nota si fa solo un riferimento all’importanza di organizzare presto una riunione di maggioranza, e il gruppo Red potrebbe avere convenienza a mantenere le attuali postazioni (Versace vicesindaco metropolitano e Burrone assessore), la posizione sarebbe molto simile a quella di Partito Democratico e Rinascita Comune.

Se il sindaco Falcomatà non farà un passo indietro riguardando la Giunta, anche Red e Dp sarebbero pronti a firmare la mozione di sfiducia. Se confermate queste indiscrezioni, Falcomatà sarebbe più che mai all’angolo, spalle al muro, senza alternative.

Sacrificare (completamente o in parte) la Giunta appena ricreata su misura, oppure sacrificare i 6 mesi rimanenti all’attuale amministrazione, con i titoli di coda e lo scioglimento anticipato. Un nodo complicatissimo da risolvere…