Si è spento lo storico avvocato reggino Vincenzo Panuccio. Il ricordo di Falcomatà
07 Luglio 2016 - 16:18 | di Vincenzo Comi

Vincenzo Panuccio, lectio magistralis
E’ morto oggi l’avvocato Vincenzo Panuccio, docente emerito dell’Università di Messina, già Preside della Facoltà di Economia e Commercio dal 1968 al 1982.
Di seguito il curriculum vitae dello storico avvocato del Foro reggino:
“Vincenzo Panuccio nasce a Reggio Calabria il 4 dicembre 1923. Si laurea in giurisprudenza all’Universìtà di Messina il 18 novembre 1944. E’ assistente volontario di istituzioni di diritto privato nella Università dal 1945, e, successivamente straordinario nella stessa disciplina. E’ abilitato alla libera docenza in Diritto Civile il 10 dicembre 1956. E’ vincitore di concorso alla cattedra presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università di Modena nel 1960 chiamato da quella data a coprire la Cattedra di diritto commerciale presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Messina.
E’ ordinario di diritto commerciale dal 1964; Direttore dell’Istituto di diritto commerciale e del lavoro dell’Università con aggregati trentaquattro docenti, dal settembre 1963 al 1996.
E’ incaricato di diritto commerciale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina dal 1966 al 1996 (è stato anche incaricato di Diritto Industriale, di Diritto del Lavoro, di Diritto Privato -corso di Scienze politiche- , di sociologia generale -scuola di Statistica della Facoltà di Economia e Commercio-, e ultimamente, anche di diritto bancario).
Ha insegnato per vari anni diritto commerciale alla Scuola Notarile dello Stretto “Salvatore Pugliatti”, fin dalla sua fondazione, presso la quale tiene tuttora prolusioni e seminari.
Dal 1988 è stato incaricato dal Ministero dell’Interno di insegnamento del diritto commerciale presso l’Istituto Superiore di Polizia in Roma, e dal 1996 presso la Scuola di specializzazione forense (Bassanini), presso l’Università Lumsa di Roma, nonché presso la Scuola di specializzazione forense dell’Università di Messina, scuole presso le quali insegna tuttora; è componente il Consiglio direttivo di queste Scuole.
Fa parte del Comitato per la creazione dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria. Fu eletto Preside della Facoltà di Economia e Commercio dal 24 gennaio 1968 all’aprile 1982 (rieletto quattro volte alla unanimità). E’ stato Presidente, nella stessa epoca, del Comitato Scientifico degli Annali della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Messina fino al 1995. E’ stato Direttore scientifico della Biblioteca di Facoltà fino al 1995 e delle pubblicazioni dell’Istituto di diritto commerciale e del Lavoro, iniziate il 1969, e giunte al 18′ volume per i tipi dell’Editore Giuffré.
E’ Presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio della Facoltà dal 1990.
E’ stato Direttore di gruppi di ricerca del CNR su vari temi d’interesse giuridico e socio economico (fra cui: la ricerca finanziata nelle Scienze umane; studi sulle cooperative con particolare riguardo alle cooperative atipiche, donazioni e prestiti di opere d’arte; ritrovamenti e scoperte di opere d’arte,studi sulla legislazione anticrimine, etc.) E’ Direttore della Rivista giuridica “In lure Praesentia”, da lui fondata nel l975, giunta ininterrottamente al 28° anno di vita e nella quale cura in ogni numero le rubriche “varietà” e “statistiche”. Fa parte del Comitato Scientifico delle seguenti Riviste Nazionali: L’Impresa; Legalità e giustizia; Diritto Fallimentare e delle società commerciali; Rivista giuridica della Scuola; Nomos; e del Comitato di Direzione della Rassegna Forense (organo della Avvocatura Italiana); componente il Comitato Scientifico della Rivista Diritto e Formazione. E’ stato Presidente della Classe di Scienze giuridiche, economiche e politiche dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti che ha sede presso l’Università di Messina ed oggi V. Presidente della Accademia. Dal 1996 fuori ruolo è stato nominato emerito della Università di Messina dal 1997. Da parte della Redazione di Citynow, le più sentite condoglianze a tutta la famiglia.
E‘ animatore di iniziative culturali e scientifiche varie, incontri, Seminari, Congressi (nazionali e regionali), dibattiti, nell’espletamento delle cariche affidategli.
Ha coordinato e diretto vari studi di gruppo ed è stato Relatore in numerosi Convegni Nazionali. Nel giugno 1972 il Presidente della Repubblica gli ha conferito la medaglia d’oro dei Benemeriti della Cultura e dell’Arte; nel 1979 ha ricevuto il premio internazionale Città di Reggio per le Scienze giuridiche;
nel 1984 ]’Università di Messina gli ha conferito una medaglia d’oro di riconoscimento e benemerenza per l’attività svolta nell’Ateneo; nel 1985 gli è stato conferito il premio Villa per il volume sulla fantasia nel diritto; nel 1986 il premio Vittorini, premio speciale per alta cultura e il 19 dicembre 1989 ha avuto il premio Scilla e Cariddi per il Diritto; il 31 marzo 1996 gli è stato conferito il Premio “REGHIUM JULII – una vita per la cultura”.
Il 14 maggio 1996, in occasione della ultima lezione formale, dal titolo: “Post-prefazione del diritto commerciale e dell’Università: frammenti di un’epoca”, tenuta nell’Aula Magna dell’Università di Messina (52 anni di attività), ha ricevuto targhe di gratitudine dalle Facoltà di Giurisprudenza e di Economia e Commercio, e Scienze Politiche, e dagli studenti delle Facoltà.
E’ stato autore di numerose monografie (15 volumi) che hanno studiato istituti giuridici trascurati dalla Dottrina, come: la cessione dei crediti, le registrazioni contabili, gli atti di cortesia, etc., o che sono valse a sistemare vaste categorie di atti giuridici (come le dichiarazioni non negoziali di volontà, la confessione stragiudiziale, e le stesse registrazioni contabili). Il tema dell’attività giuridica è stato approfondito nel volume:Teoria giuridica dell’ìmpresa, e sviluppato nell’analisi nel nuovo istituto: l’impresa familiare.”
Ecco il ricordo del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà:
“Per l’avvocato, professor Vincenzo Panuccio, l’avvocatura era uno stato dell’essere, una componente principale della persona. La toga era il suo naturale abbigliamento; l’eloquio fluido ed efficace e la grande tensione morale di cui erano permeate le sue arringhe, hanno lasciato tracce indelebili, direi leggendarie, nei tribunali di tutta Italia.
“È impossibile elencare in poche righe gli innumerevoli traguardi della sua lunga e prestigiosa carriera, sia nelle aule forensi che in quelle universitarie. Rintraccio tra i miei ricordi di giovane avvocato una locuzione latina da lui pronunciata: Adelantibus et non dormientibus iura succurrunt (La legge agevola chi si dà da fare e non dorme), grande lezione anche per un amministratore pubblico. Da sindaco mi piace ricordare l’efficace azione condotta dal prof. Panuccio, nella sua qualità di Presidente dell’Associazione Amici del Museo, per impedire la incauta trasferta dei Bronzi di Riace all’Expo. Principe del foro, illustre cattedratico e difensore civico non solo della nostra città ma dell’intera area dello Stretto.”