Diciva me nonnu: ‘Megghiu to mamma mi ti ciangi, cu suli i marzu mi ti tingi’
L'ultimo mese dell'inverno è famoso per il suo clima altalenante e, in particolar modo, per il sole ingannevole
18 Marzo 2018 - 16:11 | di Redazione

Amare la Calabria vuol dire conoscere la sua storia, avere rispetto della sua terra, osservare ogni suo cambiamento, rispettare le sue tradizioni. Amare la Calabria significa conoscerne i suoi profumi e saper distinguere ogni suo prodotto. Vuol dire portare avanti le proprie idee con coraggio, vuol dire conservare e tramandare.
Per millenni il popolo calabrese è riuscito a conservare testimonianze ed esperienze del passato ed è da sempre attaccato alle proprie abitudini e ai propri valori.
Consapevoli dell’importanza degli insegnamenti ricevuti, delle consuetudini e della saggezza popolare calabrese, CityNow vuole rispolverare le parole calabresi che si sono tramandate nel tempo. Per questo motivo ogni settimana vi proporremo un proverbio calabrese.
È la volta di un detto riguardante il mese di marzo. Sono davvero tanti, all’interno della nostra cultura, i proverbi dedicati a questo particolare mese dell’anno. Molti di questi sono riferiti al clima instabile che spesso caratterizza questo periodo.
“Megghiu to mamma mi ti ciangi cu suli i marzu mi ti tingi”
Letteralmente: Meglio che tua madre ti pianga che il sole di marzo ti tinga
Una rappresentazione molto particolare che fa riferimento al “sole” di marzo”. L’ultimo mese dell’inverno è famoso per il suo clima altalenante e proprio a questo fa riferimento il detto che sentiamo spesso dire tra amici e parenti. Il sole di marzo è infatti ingannevole, può durare un’intera giornata come solamente cinque minuti. Per questo, secondo il detto calabrese, sarebbe meglio qualsiasi altra cosa a questo particolare sole.