Doppio Sogno – Il mondo imperfetto di ‘Tre Manifesti a Ebbing, Missouri’
01 Febbraio 2018 - 23:12 | di Pasquale Romano

di Pasquale Romano – Sono esistenze che si trascinano stancamente quelle che si consumano a Ebbing, nel Missouri. La vita procede come sempre accade in cittadine dove ci si conosce tutti. Ci si chiama per nome, la domenica in chiesa e il classico pub malfamato i luoghi dove separare il bene dal male, o più facilmente dove mescolarli.
A sconvolgere la quiete arrivano tre cartelloni pubblicitari, esposti per precisa scelta di Mildred Hayes (Frances McDormand), madre divorziata e alle prese con un dramma.
Qualche mese prima la figlia, Angela, era stata stuprata e uccisa. Il colpevole ancora non si trova, cosi Mildred decide con tre cartelloni di chiedere spiegazioni allo sceriffo Willoughby, interpretato da Woody Harrelson.
Inizia cosi un braccio di ferro tra Mildred, lo sceriffo Willoughby (e il suo vice, interpretato da Sam Rockwel) e la cittadina, obbligata a schierarsi da una parte o dall’altra.
‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’, terzo film di Martin McDonagh, tradisce la passione del regista britannico per i luoghi da raccontare, ancor prima delle storie.
Se nella meravigliosa opera prima di McDonagh, ‘In Bruges’, la città belga era una specie di metafora vivente, utile soprattutto per contrastare con la sua bellezza le brutture dei personaggi principali, in ‘Tre Manifesti a Ebbing, Missouri’ la provincia americana appare sospesa nel tempo, ingabbiata dai suoi stessi difetti endemici.
E’ un ritratto crudo ma non crudele, egregiamente tratteggiato grazie ad una sceneggiatura (dello stesso McDonagh) e una colonna sonora impeccabili. La critica, giustamente, applaude convinta e i membri dell’Academy hanno ricoperto ‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’ di nomination.
Perfette le prove di Frances McDormand, Woody Harrelson e Sam Rockwel, ampiamente meritate le candidature all’Oscar che hanno coinvolto tutti e tre.
‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’, con la sua critica alla provincia rimasta ancorata al secolo scorso, sembra essere uscito dalla geniale penna dei fratelli Cohen.
Non troppo diverse le situazioni che intrecciano commedia e dramma, caso e destino, in un’unica storia.
McDonagh coglie in modo ideale le sfumature che da sempre animano questi luoghi dell’anima, provincia di un’umanità che sembra arrendersi a sè stessa.
E’ una ‘non lotta’ tra vincitori e vinti, un duello che coinvolge due individui solo in apparenza nemici e divisi ma in realtà figli dello stesso tempo.
‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’, film da non perdere, racconta della sottile linea invisibile che domina le nostre vite, perennemente in bilico tra felicità e disperazione.
’Doppio Sogno’ è la rubrica cinematografica di Citynow. Le ultime novità in sala ma anche film recenti e del passato, attori e registi che hanno fatto la storia del cinema. Racconti, recensioni, storie e riflessioni sulla Settima Arte.