Reggio, accoltellamento in centro. Motivi di un gesto inqualificabile, necessario supporto per genitori e figli
L'episodio accaduto in via Tommaso Campanella ha sconcertato l'intera comunità di Reggio Calabria
23 Febbraio 2022 - 14:17 | di Redazione

L’episodio di sabato sera ha scosso l’intera comunità di Reggio Calabria. Gli assembramenti in città si ripetono spesso e soprattutto nel centro cittadino, non curanti innanzitutto della pandemia. Gli operatori sanitari a mezzo stampa e durante le nostre dirette hanno sottolineato come spesso si tratti di voglia di socialità e non di trasgredire in riferimento al Covid. Ovviamente tutto ciò non giustifica ciò che è accaduto.
Cause, effetti, soluzioni per evitare un gesto inqualificabile
Riavvolgendo cause ed effetti e cercando di capire quali possano essere le soluzioni di gesti inqualificabili come l’accoltellamento di un giovane, si arriva spesso alla necessità di intervento delle forze dell’ordine, la domanda sorge spontanea. Sono in grado di agire rispetto all’educazione impartita ed alla velocità di azione delle nuove generazioni?
Alleanza scuola-famiglia e luogo dell’accaduto
Sta funzionando l’alleanza scuola-famiglia? E’ ovvio non si possa generalizzare, sono numerose e straordinarie le imprese raggiunte dagli under 18 nell’ambito sportivo ed extrascolastico. Oltretutto la localizzazione dell’evento a “piazza Camagna” non è esatta – sostiene la gestrice privata del chiosco pubblico della centralissima agorà cittadina – si è svolto l’accaduto più precisamente in via Tommaso Campanella, la piazza risulta molto tranquilla. Noi stessi – ha chiosato la titolare del bar – abbiamo modo di confrontarci abitualmente con i ragazzi.
Probabilmente, se un tempo non troppo lontano il metodo era il rimprovero, oggi capita sovente i genitori si pongano nei modi non consoni contro la scuola. In tal senso è sicuro padre e madre abbiano gli strumenti giusti per educare i figli spesso consegnati alle nuove tecnologie come principale impegno quotidiano a discapito dello studio e di hobby? Chi deve impartire il buon esempio è spesso il primo a trasgredire.
Tale spiacevolissimo accaduto sia da monito perché i vari soggetti adepti all’educazione, i genitori in particolare, oltre al continuo aggiornamento spendano maggiore tempo con i figli che non devono pensare gli smartphone siano dei babysitter o compagni di gioco bensì proporzionare nel modo corretto il tempo da dedicare ai propri ragazzi che una volta oltrepassato l’uscio di casa non pensino si trovino all’interno di un videogioco con un nemico da sconfiggere.