Calabria, siglato l'accordo integrativo regionale. Curia: 'Le ASP non hanno più alibi'

L'accordo prevede un metodo di tracciamento e tamponi antigenici rapidi sia negli ambulatori e in strutture delle Aziende Sanitarie

Ieri presso il Dipartimento Regionale Tutela della Salute è stato firmato con i Sindacati dei medici di Medicina Generale l’Accordo Integrativo Regionale che coinvolge i medici di medicina generale nell’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi sia nei loro ambulatori che in strutture delle Aziende Sanitarie che in altri luoghi.

L’accordo integrativo regionale

Le disposizioni previste dall’accordo servono, finalmente, a potenziare il tracciamento dei soggetti Covid 19 positivi, in Calabria pressoché inesistente, al fine di interrompere precocemente la catena del contagio e il conseguente isolamento domiciliare in Covid hotel.

“Senza perdere tempo le Aziende Sanitarie e i Comuni dovranno mettere a disposizione dei MMG locali idonei, facciamo presto”.

È l’appello del dott. Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, che aggiunge:

“Ma nell’Accordo, finalmente, vengono finanziate le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) dei MMG che li vedranno impegnati, dalle 8,00 alle 20.00 e le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP)  aperte h24 con l’integrazione dei Medici di continuità Assistenziale (Guardia Medica), degli Specialisti Ambulatoriali e degli infermieri di Comunità. Nelle AFT e nelle UCCP i medici non solo continueranno  a prendersi cura dei loro pazienti, ma dovranno implementare gli obiettivi previsti dal “Piano Nazionale della Cronicità”, a ridurre gli accessi impropri nei Pronto Soccorsi e tante altre prestazioni che favoriscono quella “Medicina d’iniziativa” che la FIMMG Regionale, la FISMU, la CISL Medici e altre Sindacati insieme a Comunità Competente richiedevano alla Regione da molti anni.

Si, molti anni. Perché il Decreto Balduzzi è del 2012! Non solo i Grandi Ospedali sono attesi dai calabresi da molti anni, ma anche questa riorganizzazione sanitaria che valorizza il ruolo centrale del medico di famiglia dando, inoltre, risposte alle nostre “Aree Interne” e alla frammentazione dei piccoli Comuni”.

Curia, che nei giorni scorsi è stato intervistato da Titolo V per quanto riguarda l’attuale situazione in Calabria, conclude:

“Ora le Aziende Sanitarie non hanno più alibi nell’attuare questo nuovo modello assistenziale che, in parte funziona nell’ASP di Catanzaro, bisogna attuarlo subito perché se vogliamo che i nostri Ospedali funzionino, deve essere efficiente la “ Medicina  Territoriale”. Questo è un altro insegnamento della pandemia“.