Addio Nietta D'Atena, Reggio piange un altro grande talento

Con la scomparsa di Nietta D’Atena Reggio Calabria perde una delle sue più grandi artiste contemporanee

Con la scomparsa di Nietta D’Atena, avvenuta domenica scorsa, Reggio Calabria perde una delle sue più grandi artiste contemporanee. Scultrice, pittrice e insegnante, Nietta D’Atena è sempre rimasta legata alla sua terra e non ha mai voluto lasciarla rinunciando anche a lusinghiere proposte di carriera internazionale.

«Amo la mia terra – diceva –, qui ci sono le mie radici, la trasparenza del mio mare e l’azzurro del mio cielo, qui c’è il calore del mio sole e la meravigliosa luce del Sud».

Un amore incondizionato che traspariva dalle sue sculture e dall’immaginario surreale e simbolico che sapevano evocare, ricco della passione e dell’universale forza del femminino sacro che, come poche artiste, ha saputo raggiungere e raffigurare, legandolo indissolubilmente alle onde del mare dello Stretto di Messina e alle radici di questa amara terra, incapace di restituire l’affetto dei figli che genera.

Artista versatile e poliedrica, ha esposto nelle più prestigiose gallerie internazionali, come l’Agorà Gallery di New York, partecipando a numerose mostre personali e collettive oltre che concorsi nazionali per opere pubbliche che hanno portato alla realizzazione di grandi bassorilievi e monumenti per l’architettura urbana italiana.

Il critico d’arte Emilio Argiroffi l’ha definita ‘poetessa di argille fluttuanti come parole’ attribuendo alle sue opere un linguaggio mistico capace di far vibrare le corde più profonde dell’animo umano.

«Nietta D’Atena – ha detto il critico d’arte Giuseppe Punturi possiede il linguaggio dello spirito e la dov’è lo spirito, ivi e la libertà».

Il suo lavoro va oltre l’espressione artistica dal momento che ha sempre voluto condividere il suo percorso personale, i suoi valori e le sue tecniche collaborando, fra l’altro, con la sezione didattica del Museo di Reggio Calabria. Nel 1977, fonda il Centro d’arte Kaleidos che ha ospitato e formato generazioni di ragazzi e non solo.

Kaleidos è luogo magico, sospeso nel tempo. Un luogo dove, con semplicità e vigore, introduceva i suoi allievi alla bellezza dei colori, delle forme e della materia.

Se n’è andata in silenzio, domenica scorsa, circondata dall’affetto dei suoi cari, lasciando sul suo tavolo di lavoro, sempre pieno di attrezzi, solventi, colori e pennelli, i progetti sia in argilla che bronzo, di una monumentale statua di San Giorgio a cavallo, il patrono di Reggio. Un’opera maestosa con cui questa grande reggina aveva pensato di omaggiare, ancora una volta, la sua terra. Ciao Nietta, buon viaggio.

di Mariangela Latella