Aeroporto di Reggio, i consiglieri metropolitani: ‘Sacal e Regione inadempienti’
Dura presa di posizione da parte dei consiglieri dei tre gruppi consiliari di maggioranza che richiamano le autorità regionali alle novità annunciate ormai più di un anno fa sullo scalo reggino
23 Maggio 2023 - 16:04 | comunicato
“Con la stagione turistica ormai alle porte siamo costretti a registrare l’ennesima beffa per l’aeroporto dello Stretto, brutalmente lanciato in picchiata verso un “de profundis” che non conosce precedenti. I bandi Enac andati a vuoto indicano l’assoluta mancanza di strategia, di programmazione, della volontà di attivare, realmente e concretamente, nuovi collegamenti aerei che possano avvicinare Reggio Calabria e l’area dello Stretto al resto d’Italia e d’Europa. Una farsa che si sta trasformando in tragedia per un’infrastruttura dalle potenzialità sconfinate, che può vantare una platea di possibili fruitori superiore al milione di passeggeri fra le due Città Metropolitane dirimpettaie”.
È quanto affermano in una nota congiunta i componenti dei gruppi consiliari metropolitani “S’intesi Metropolitana“, “Democratici Insieme per Reggio Città Metropolitana” e “Territorio Metropolitano“.
“Purtroppo – scrivono ancora i Consiglieri – nel silenzio generale, oggi il “Tito Minniti” riesce a far decollare quasi esclusivamente parole al vento e a far atterrare soltanto una miriade di buoni propositi. Nonostante i roboanti annunci, le conferenze stampa, la sequela degli emendamenti, dal Governo al Parlamento, dalla Regione fino a Sacal, fino ad ora, si contano “zero fatti”.
È una condizione di precarietà ed incertezza insopportabile. In assenza di prospettive, la Regione dovrebbe assumersi la responsabilità di uscire finalmente allo scoperto ed ammettere ai reggini la volontà di voler chiudere, una volta per tutte, l’aeroporto di Ravagnese. Caso estremo che vedrà la netta e dura contrapposizione di una comunità, ancora una volta, defraudata e scippata da ogni possibilità di sviluppo”.
“L’arrivo di Marco Franchini in Sacal, nonostante le grandi aspettative e l’auspicato cambio di passo, non ha ancora lasciato alcun segno per lo scalo di Reggio Calabria. A più di un anno dalla sua nomina quale amministratore unico della società di gestione degli aeroporti calabresi, ricordiamo le belle parole di chi avrebbe voluto collegare la città dei Bronzi ai principali centri italiani annunciando, tra l’altro, più vettori per quello che sarebbe diventato lo scalo di riferimento per le Eolie. Belle parole, appunto, e niente più. Le circostanze, purtroppo, ci riportano alla realtà con gli avvisi Enac andati desolatamente deserti e indicatori che spingono a credere nella deriva, ampiamente annunciata, di una struttura ovviamente fondamentale per l’intera regione. Il futuro, insomma, sembra non decollare per un aeroporto che, dai dati forniti alla Regione della stessa Sacal, perde oltre 3,2 milioni in due anni, con un traffico annuale medio di passeggeri e merci sotto le 200 mila unità e le 200 mila tonnellate. Una crisi che impedisce persino qualsiasi tipo di soccorso da parte dello Stato. Ed allora, ci troviamo intrappolati nelle mani della Regione che, davanti al declino, si trincera dietro un inqualificabile silenzio”.
“Intanto – concludo i rappresentanti dei gruppi consiliari – i reggini sono costretti a spostarsi per lavoro o problemi di salute a prezzi insostenibili e chiaramente fuori mercato. Lo stesso vale per chi decide di tornare in città usando l’aereo per non sfidare la lunga tratta ferroviaria che, fra le altre cose, non avrà mai l’alta velocità. La Regione è, dunque, totalmente ed assolutamente inadempiente nei confronti di Reggio e dei reggini. E’ irrimediabilmente assente rispetto alle necessità di una popolazione che, giorno dopo giorno, vede calpestati i propri diritti da un’amministrazione regionale impalpabile. Una vergogna inaccettabile. Ribadiamo: dicano, da Catanzaro, che dell’aeroporto dello Stretto non importa niente a nessuno se non ai reggini chi reclamano rispetto e considerazione. Siamo tanti, tantissimi. E non abbasseremo la testa di fronte all’ennesimo colpo inferto ad una città che appare essere sempre più dimenticata, almeno da Lamezia in su”.