Naufragio di Crotone: 2 scafisti in carcere. Il Procuratore incontra i parenti delle vittime

La richiesta è che le salme possano essere restituite alle famiglie al più presto. L'aggiornamento sulla tragedia di Crotone


Il gip del Tribunale di Crotone ha convalidato il fermo di due scafisti della barca che si è schiantata sulla costa di Cutro causando la morte di 67 persone.  L’ultimo corpo, in ordine di tempo, ad essere stato recuperato questa mattina dai soccorritori che stanno operando nella zona della tragedia, è quello di una bambina.

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I due, un turco di 50 anni e un un pakistano di 25 anni, sono stati fermati nella giornata di lunedì insieme ad un giovane di 17 anni, per il quale procede il Tribunale dei minorenni di Catanzaro che ha fissato l’udienza di convalida domani.
Il gip Michele Ciociola ha disposto la misura cautelare in carcere per i due che sono indagati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, naufragio colposo e lesioni. Un quarto scafista risulta indagato ma al momento è irreperibile.

Il procuratore in visita alla camera ardente

Il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, invece, giunto in visita alla camera ardente, si è soffermato con i parenti delle vittime del naufragio di domenica.

A lui è stato chiesto soprattutto di fare in modo che le salme possano essere restituite alle famiglie al più presto per essere sepolte nei Paesi di origine o nelle nazioni europee dove si trovano ora i parenti.

Il magistrato ha informato che da parte della Procura della Repubblica per i cadaveri che sono stati già riconosciuti non sussistono ostacoli di natura giudiziaria. Nelle prossime ore il Centro coordinamento soccorsi aperto nella Prefettura di Crotone esaminerà le procedure per la sepoltura o il trasferimento dei cadaveri.

Fonte: Ansa Calabria