Palmi - Morsi e graffi a un bimbo, l'appello della mamma: 'Voglio risposte, dove erano le maestre?'

Famiglia a caccia di risposte per l'aggressione avvenuta in un asilo, mentre la comunità si stringe intorno a loro e chiede giustizia

I bambini, si sa, devono essere presi per mano ed accompagnati nella crescita verso il loro futuro. Ma cosa accade quando chi dovrebbe prendersi cura di loro, invece, non lo fa?

Si assiste a storie tristi, dai risvolti turbolenti, come quella che vede protagonista un bimbo di Palmi finito in ospedale in seguito a graffi, lividi e morsi riportati dopo un’aggressione all’asilo.

Bimbo aggredito all’asilo

L’incubo di ogni genitore è vedere un figlio ferito, anche se non ci si aspetterebbe mai che qualcosa di grave possa accadere a scuola, un posto in cui bambini e ragazzi dovrebbero sentirsi a casa. Purtroppo, però, non sempre è così.

La notizia del bimbo aggredito in un asilo di Palmi mentre le maestre non c’erano, pur risalendo a circa un mese e mezzo fa, sta facendo oggi il giro dei social. La madre, infatti, ha scelto di rendere pubbliche le immagini che ritraggono il bambino subito dopo l’accaduto, cercando di sensibilizzare la comunità e chiedendo giustizia.

“Sapete cosa non capisco? Quanto ci vuole per avere giustizia”.

È ciò che si legge in uno dei tantissimi messaggi a sostegno della famiglia del piccolo. Giustizia per Gabriele, è questo che invoca la società a gran voce.

“Ci sono delle foto e c’è addirittura un video. Cosa si deve ancora capire? Si vede l’aggressione, durata 40 minuti, non secondi. Un’aggressione durata 40 minuti, in cui bambini erano SOLI. Per 40 MINUTI DA SOLI. Mi domando cosa c’è che non è chiaro? Si vedono i morsi e le ferite, si vede il sangue sulla maglietta, si sentono le urla disperate durate 40 minuti. Non sono stati chiamati i soccorsi, né tantomeno i genitori. È stato lasciato un bambino agonizzante a cercare la mamma per oltre un’ora senza che nessuno avvisasse nessuno. Non voglio pensare che la cosa stia passando in secondo piano. Non si può”.

Lo sfogo della mamma

“Non voglio ragioni, ne colpe. Non voglio accusare ne essere additata! Non voglio strumentalizzare ciò che è accaduto ma voglio solo la verità, che tutt’oggi disconosco! È vero gli incidenti possono capitare ovunque, ma mio figlio per essere ridotto cosi non è passato sicuramente un minuto. Vorrei solo alcune risposte! E sono quelle che mi logorano!

Dov’erano le maestre i tutori mentre lui gridava e chiedeva aiuto? Perchè non siamo stati chiamati? Perchè non sono stati chiamati i soccorsi? Perchè? Mai e poi mai vorrei che nessun bimbo e nessun genitore si trovasse nella mia situazione! Ma basta dire che mio figlio ha avuto solo due morsi e due graffietti! Basta dire che queste cose possono capitare! Eh no, mi spiace non possono ne devono succedere! Perchè un conto è un morso, che avviene in maniera imprevedibile, un graffio, uno spintone, ma non questo! Mai e poi mai permettetevi di dire che io sono pazza, che io esagero! Perché davvero vedrete la mia ira!

Giudicate voi, sono due morsi? Auguro tutto questo a chi ancora, dopo aver visto ha il coraggio di insinuare”.

Titolare e maestre denunciati

Denunciato in stato di libertà il titolare dell’asilo privato di Palmi, insieme alle tre operatrici della struttura, rispettivamente per favoreggiamento personale e per abbandono di minore.

Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia presentata dai genitori di un piccolo frequentatore dell’asilo per una riferita aggressione subita da un altro bambino.

Il personale della Polizia di Stato per ricostruire i fatti si è recato presso la struttura per raccogliere informazioni utili dal titolare ed estrapolare le immagini del sistema di video sorveglianza presente nell’asilo.

All’atto del controllo, gli agenti hanno constatato che il titolare aveva cancellato la memoria dal sistema di videosorveglianza e scaricato su memoria esterna, che ha consegnato agli operatori, soltanto una parte delle immagini che hanno permesso di accertare l’aggressione avvenuta durante il riposo pomeridiano svoltosi per oltre 40 minuti senza vigilanza.