Al via il workshop di Body Percussion a cura di Giuseppe Costa

Un viaggio veloce e divertente nel mondo della bod

Un viaggio veloce e divertente nel mondo della body percussion e delle possibilità ritmiche dello strumento che portiamo sempre con noi: IL CORPO.

Lavoreremo su: indipendenza, suono, L/R per tutto il corpo, codici fondamentali, coreografia, esecuzioni di gruppo.

Giuseppe Costa, attualmetne impegnato col progetto one man Yosonu e maestro della body percussion band Patuncha, presente al calabria Buskers 2016.

“Ho iniziato ad approfondire questa affascinante disciplina durante i miei studi a Roma per la linea pedagogica Orff Schulwerk. In parallelo ho portato avanti la mia ricerca su un suono contemporaneo che passasse solo da oggetti di uso quotidiano. Successivamente sono entrato nella band di bodypercussionisti diretta dal maestro Ciro Paduano e recentemente ho seguito lezioni con il numero uno al mondo, Mr. Keith Terry.”

Giuseppe Costa, nato a Vibo Valentia, 1980. Ha iniziato il percorso sulla batteria nel 1997. Apprezzato musicista si muove in ambiti e generi spesso diametralmente opposti tra loro per raggiungere e perfezionare un sound personale. Dedizione al sound, fantasia, espressione, feeling e groove, uniti alla versatilità live, lo hanno portato a collaborazioni con diversi artisti del panorama nazionale e ad esibizioni sui palchi più importanti d’Italia, nonché in tour all’estero. A parte i suoni workshop e seminari in tutta la penisola, insegna attualmente body percussion a Reggio Calabria e Catania, a insegnato batteria presso la Music Academy, Real Fat Studio e Canta e Cammina a Reggio Calabria.

Tra le altre esperienze didattiche ha tenuto clinic e masterclass su scomposizioni ritmiche e doppio pedale in ambito rock/metal. Ha suonato e collabora con formazioni differenti che vanno dal metal al reggae passando per il cantautorato più sperimentale: Yosonu, Adriano Modica, Carmine Torchia, Teresa Mascianà, Marvanza Reggae Sound, Memories of a lost Soul, Scarma, Kalafro Sound Power, Roberta Cartisano ed altri. È stato Endorser di: MC drums batterie, Balbex drumstics (Repubblica Ceca) e Bulk Music. Attualmente con Artbeat (Germania) ha la sua signature di bacchette 5a.

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Minimo 8 partecipanti – Dal 24 giugno al 26 giugno
Per informazioni scrivere a [email protected] – 3207042460

Yosonu è il progetto solista di Peppe “drumz” Costa, batterista (dal 1997) di diverse formazioni di generi diametralmente opposti, dal death metal al reggae, docente e compositore (architetto, anche). Con Yosonu cambia drasticamente rotta sperimentando e sviluppando l’idea di comporre musica contemporanea senza la presenza di alcuno strumento musicale.

Di recente ha tenuto due spettacoli di musica spontanea con Paolo Tofani, chitarrista degli AREA. Il corpo (inteso come body percussion), gli oggetti di uso quotidiano e la voce (in tutte le sue possibilità) sono i soli “strumenti” su cui si sviluppa l’idea Yosonu. L’approccio della musica del corpo e degli oggetti “a costo zero” è inoltre alla base dei laboratori di propedeutica musicale per bambini di cui si occupa Peppe, sviluppati in parallelo al suo percorso di studi della linea pedagogica Orff presso la sede italiana a Roma.

www.youtube.com/watch?v=dxvcOrTuoLg

Il primo lavoro in studio di Yosonu è GiùBOX, uscito il 6 marzo2015.

www.rockit.it/recensione/27470/yosonu-giubox

Interamente registrato tra l’armadio ed il salone di casa e successivamente sbarcato al Nunu Lab per mix e mastering assieme a Carmelo Scarfò.

Il GiùBOX tour ha suonato in un anno circa 80 concerti in 18.000 km dal nord al sud (da caffè letterari, clubs, a festival, a raduni buskers) incuriosendo pubblico e critica, più date a Londra, trasmissioni radiofoniche (Radio2 Rai) e televisive.

Uno dei brani del disco, Reaction, è stato registrato”suonando una porzione di città” a Reggio Calabria per il docufilm Reaction City nato da un’idea di Consuelo Nava, realizzato grazie a 20 makers e con montaggio e regia di Danilo Emo ed Edoardo Lio con la collaborazione di Fabio Montesano e la supervisione del regista Fabio Mollo.

Poliritmie, riff in loop che divengono “mantra”, voci pulite e filtrate, diplofonie e testi desemantizzati sono la scommessa di un disco-esperimento (di cui anche la confezione è stata interamente progettata da Peppe stesso) dalle influenze molteplici e singolari, da John Cage a Bobby Mc Ferrin, ai Justice e Daft Punk, agli Area.

Yosonu la ricerca fa uso dell’approccio contemporaneo dell’elettronica nel senso più ampio e rende il risultato maggiormente comprensibile e coinvolgente.