‘Alla deriva’, il primo fumetto ‘made in Reggio’. Gli ideatori: ‘Fotografia della città, tra potenzialità e fragilità’

Entrambi reggini, Domenico ha curato la sceneggiatura, Gaetano invece ha dato corpo e anima ai personaggi: 'Reggio, parte integrante della narrazione'

alla deriva fumetto calveri ()

Alla Deriva’: la prima indagine del Vicequestore Calveri ‘made in Reggio’ sta appassionando i lettori. Abbiamo incontrato i protagonisti e gli ideatori dell’ambizioso ed originalissimo progetto editoriale Domenico Bucarelli e Gaetano Partinico.

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Com’è nato Alla Deriva? Cosa vi ha spinti a raccontare questa storia?

“Il progetto è nato per caso, ci siamo incontrati quasi fortuitamente io e Gaetano, due percorsi diversi, ma con uno stesso desiderio: raccontare – spiega Domenico – Gaetano aveva già ideato il personaggio del vicequestore Calveri, un investigatore ruvido, segnato dalla vita. Ci ha uniti da subito l’idea di usare il fumetto come mezzo per raccontare ciò che conoscevamo meglio e abbiamo iniziato ad immaginare l’universo di questo personaggio, la sua storia personale ma anche le tante storie che con lui vogliamo portare ai lettori”.

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Il titolo è evocativo: cosa rappresenta per voi essere “alla deriva”? È una condizione personale, sociale, esistenziale?

Alla Deriva è uno stato dell’anima. Rappresenta quella sensazione sospesa tra il tentativo di restare a galla e la tentazione di lasciarsi andare – continua Domenico – È una condizione che accomuna i nostri personaggi, ma che riflette anche una condizione sociale più ampia: quella di chi cerca un senso, una direzione, in un mondo spesso opaco. Calveri stesso è un uomo alla deriva e proprio per questo in grado di leggere le crepe di chi ha di fronte”.

Qual è stato il ruolo di ciascuno di voi nella realizzazione del fumetto? Come si è intrecciato il vostro lavoro?

“È stato un lavoro a quattro mani, ma non nel senso classico. Le idee si rincorrevano, si sovrapponevano, si contaminavano. Domenico ha curato la sceneggiatura, la struttura narrativa, i dialoghi e la loro musicalità. Io ho dato corpo e anima ai personaggi e alle ambientazioni – racconta Gaetano – Ci siamo confrontati, ogni pagina è frutto di un dialogo continuo, fatto soprattutto di reciproca fiducia”.

Il fumetto affronta tematiche forti e universali: quali sono i messaggi che sperate arrivino più profondamente ai lettori?

“Che la verità non è mai semplice e che ogni essere umano è anche contraddizione – racconta Domenico – Volevamo restituire la complessità delle sfumature, la fatica del vivere, ma anche il riscatto che può nascere dalla relazione, dalla memoria, dalla giustizia cercata anche quando sembra non interessi a nessuno”. 

A livello grafico ci sono state delle fonti di ispirazione precise? Quali autori, stili o opere ti hanno influenzato?

“Ci sono artisti che mi hanno avvicinato al disegno e che hanno influenzato in qualche modo il mio stile. Se devo citarne qualcuno, sicuramente sono debitore a Hugo Pratt, per la sua capacità di raccontare il tempo e l’attesa, a Mike Mignola, per l’uso scultoreo del nero e la composizione teatrale delle tavole, ma anche a Michael Avon Oeming, con la sua sintesi grafica potente e la capacità di rendere epico anche il dettaglio più ordinario ed infine a Paul Grist, da cui ho ripreso la libertà narrativa e il dinamismo compositivo – continua Gaetano – Questo mio lavoro, probabilmente è una sintesi di tutte queste influenze artistiche ma è soprattutto una personale e spontanea ricerca nella quale ho cercato di rappresentare una realtà moderna e urbana di giocare con il tempo e il silenzio: a volte una pausa tra due vignette dice più di un monologo. Il bianco e nero non è stata una scelta di sottrazione, ma di profondità.

Qual è stata la sfida più grande nel dar voce e forma ai personaggi di Alla Deriva?

“Rispettarli. Non renderli stereotipi. Farli parlare con verità, essere onesti. – rivela Domenico – La sfida è stata anche quella di non spiegare troppo, di lasciare che i personaggi si rivelino un po’ alla volta, come si fa con le persone vere. E in questo Calveri è il più difficile e il più gratificante: un uomo che sembra di pietra, ma che dentro ha un fiume che non smette mai di scorrere”.

Che ruolo ha Reggio Calabria in Alla Deriva? È solo uno sfondo o un personaggio a tutti gli effetti?

Reggio Calabria non è semplicemente lo sfondo delle vicende: è parte integrante della narrazione. I suoi contrasti hanno influenzato sia la scrittura che il disegno – spiega Gaetano – Abbiamo scelto di ambientare la storia in luoghi reali e riconoscibili, perché volevamo che la città parlasse, che si mostrasse nelle sue fragilità ma anche nelle tante potenzialità che possiede e che spesso dimentichiamo o trascuriamo. Reggio, con la sua complessità, contribuisce a definire il carattere dei personaggi e il tono del racconto. Reggio è la nostra terra ed è la terra di Calveri, non potevamo ambientare questo progetto altrove”.

Quanto c’è di personale nel racconto? Avete messo qualcosa di voi stessi nei protagonisti o nei loro silenzi?

“Tutto. Anche se travestito, tutto. Le domande che muovono Calveri sono le nostre: cosa si è disposti a fare per qualcosa di giusto? Quanto siamo disposti a perdere e a sacrificare pur di non rinunciare a un valore? Persino le paure e i piccoli gesti quotidiani vengono da vissuti reali – spiega Domenico – Anche i silenzi, soprattutto quelli”.

Avete già in mente un seguito, un’evoluzione del progetto?

alla deriva fumetto calveri

“Sì, il viaggio è appena iniziato. Abbiamo in cantiere e stiamo lavorando a nuove storie per Calveri. Ma più che un seguito, sarà un’evoluzione. – concludono gli ideatori del progetto – Alla Deriva è solo il primo approdo. L’indagine continua. Ed altri personaggi si faranno avanti.  Quando una collaborazione funziona, come è successo tra noi, il futuro non fa paura: anzi, si aspetta con fame”.

Alla Deriva: dove acquistarlo

E’ possibile acquistare ‘Alla deriva, le indagini del Vicequestore Calveri’ a Reggio Calabria presso la Libreria Ave, sul Corso Garibaldi oppure su Amazon.

Se amate i gialli polizieschi, il Vicequestore Calveri vi aspetta. E una volta iniziato il viaggio, sarà impossibile fermarsi.

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