Anna Frank, autrice inconsapevole di un Diario divenuto memoria

Come ogni domenica Citynow vi propone un libro da

Come ogni domenica Citynow vi propone un libro da leggere. A far da protagonista questa settimana è un libro più che famoso, una sorta di leggenda letteraria entrata nel cuore di lettori e non. Un libro rimasto nella memoria perché pubblicato proprio con l’intento di far ricordare all’uomo i suoi peccati e i suoi errori, nella speranza che questi non vengano commessi ancora: il Diario di Anna Frank.

“Vedo noi otto nell’alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia”

Sono queste le parole con cui la giovane 13enne descrive la sua situazione e quella della sua famiglia. Parole forti per una ragazzina che non ha avuto il tempo di conoscerlo davvero “il cielo azzurro” che menziona fra le pagine del suo diario che mai avrebbe pensato di far leggere a qualcuno.

Quando Anna comincia a scrivere il suo diario ci troviamo nel Giugno del 1942, ben presto ai racconti di scuola, dei compagni, dei primi amori (immaginari o meno), si sostituiscono i racconti della lunga clandestinità, un viaggio che sappiamo non può avere un lieto fine.

All’interno del Diario troviamo quindi i racconti spensierati di una 13enne come tante altre, con compleanni da festeggiare e risate da fare con gli amici. Come in una medaglia, anche la vita di Anna avrà un risvolto negativo, forse anche un po’ troppo. E ben presto agli anni della spensierata gioventù si contrappongono quelli bui della prigionia in un alloggio segreto.

Diario di Anna Frank

Ad essere fortemente d’impatto non è solamente la testimonianza viva di un periodo storico così difficile, ma la vita che scaturisce da ogni singola pagina. Perché chi non si piegherebbero di fronte ad un odio così profondo? Non di certo Anna, che con la sua penna ci regala momenti di pura ribellione adolescenziale in un contesto che di certo non è semplice come quello moderno in cui viviamo, ma quello nazista e delle persecuzioni razziali.

Il Diario è dunque pervaso da una forte suspense che attanaglia il lettore e non lo lascia più andar via. Perché per quanto ad ogni lettura, si speri in un finale diverso, tutti sappiamo già che la storia non può essere cambiata.

Grazie alle parole di questa inconsapevole e giovane autrice, sarà possibile per i lettori viaggiare attraverso gli anni più bui della Seconda Guerra Mondiale.

Anna smetterà di scrivere solo nel 1944, quando scoperta ed arrestata, verrà portata nei campi di concentramento così come tutti gli altri clandestini.

Nonostante la sua vita sia stata spezzata così presto, le sue parole a distanza di 70 anni continuano a far battere i cuori di milioni di persone. Tutte persone che si sono soffermate sulla sua storia, che l’hanno voluta conoscere fino in fondo, perché solo conoscendo la storia possiamo evitare di commettere ancora gli errori del passato.

Quella del Diario di Anna Frank non è di certo una lettura semplice (o passatempo), bisogna infatti ricordare prima di aprire il volume che, anche se si tratta di un Diario, i temi contenuti al suo interno sono pungenti e portano la mente a riflettere sulle brutalità che l’uomo è in grado di compiere.

Allo stesso tempo, però, il Diario è una lettura adatta a questo periodo dell’anno, fra qualche giorno ricorrerà infatti il Giorno della Memoria e nell’aria si sente già la tristezza e l’afflizione che questo giorno porta con se. Ma perché aspettare il 27 Gennaio? E’ sempre giusto ricordare.

“È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo che può sempre emergere.”