Antimafia, Fondazione Caponnetto premia Maria Grazia Laganà Fortugno
20 Dicembre 2016 - 09:42 | di Vincenzo Comi
“No mafia e terrorismo, con gli Stati Uniti d’Europa un cambio di strategia nel contrasto”. Questo il titolo del 22° vertice antimafia promosso dalla Fondazione “Antonino Caponnetto”, presieduta da Salvatore Calleri, e andato in scena a Bagno di Ripoli, in provincia di Firenze.
L’evento, i cui lavori sono stati aperti dalla relazione del presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, ha posto al centro del dibattito la nuova strategia che sta caratterizzando l’azione di lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo e la necessità di un maggiore coordinamento legislativo fra i diversi Paesi coinvolti, anche alla luce di un fenomeno, quello dell’economia criminale, divenuto ormai di portata mondiale.
Nell’ambito della manifestazione, Maria Grazia Laganà Fortugno, vedova del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ed ex parlamentare della Repubblica, è stata insignita del prestigioso riconoscimento che, ogni anno, la Fondazione “Caponnetto” assegna alle personalità della società civile, del mondo politico e delle forze dell’ordine che si distinguono nell’impegno a favore della cultura della legalità. Da alcuni mesi, l’onorevole Laganà Fortugno è stata nominata dal Ministero della Giustizia a far parte degli Stati generali dell’Antimafia, una commissione voluta dal ministro Orlando a cui sono state chiamate personalità dotate di competenza ed esperienza nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata.
Da oltre dieci anni, Maria Grazia Laganà Fortugno si prodiga fattivamente per tale finalità, nelle sedi istituzionali e politiche e nella società civile. Assieme alla sua famiglia, inoltre, si fa annulmente promotrice di un evento commemorativo in ricordo del marito, assassinato a Locri il 16 ottobre del 2005. Un appuntamento ormai diventato un vero e proprio percorso di riscatto sociale e promozione culturale rivolto ai giovani e svolto in stretta sinergia con il mondo della scuola e con il Ministero dell’Istruzione.
A Maria Grazia Laganà Fortugno, inoltre – è stato rimarcato nelle motivazioni – vanno riconosciuti i tratti di coerenza, rispetto delle istituzioni ed equilibrio, che l’hanno caratterizzata anche nelle fasi più difficili del proprio impegno politico.
“E’ per me motivo di grande emozione – ha affermato – questo riconoscimento che la Fondazione ‘Caponnetto’ ha inteso assegnarmi. E fa ancora più piacere ricevere un premio di tale prestigio oggi, a tanti anni di distanza dall’omicidio di Franco e dall’inizio del mio impegno contro le mafie: vuol dire che la Fondazione ha attribuito valore a quanto fatto in tutto questo tempo, quotidianamente, spesso lontano dai riflettori. Considero di straordinaria valenza – ha aggiunto Maria Grazia Laganà Fortugno – il lavoro e l’impegno profusi da questa realtà, poiché è solo con la forza delle idee, dei progetti e del vivere civile che si creano le condizioni ideali per realizzare un compiuto e autentico affrancamento dalla prevaricazione e dalla violenza mafiosa. E’ indispensabile adottare modelli di riferimento rappresentati da figure come quella del giudice Antonino Caponnetto e da quanti, in tanti altri ambiti, hanno pagato con il tributo della vita il coraggio di opporsi al malaffare e alla soverchiante forza delle cosche. Sono questi gli esempi e le testimonianze – ha concluso – attraverso cui è possibile immaginare e realizzare un avvenire finalmente libero e privo di ogni forma di condizionamento mafioso per le giovani generazioni”.