di M. Carmela Di Marte – Da molti anni è in corso una battaglia etica da parte della LAV contro le case di moda che decidono di produrre pellicce, uccidendo così milioni di animali.
Molte sono state le manifestazioni da parte degli animalisti ed altrettante sono state le petizioni firmate in favore dell’abolizione della vivisezione.
Alcune case di moda hanno deciso di appoggiare questa causa ed ottenere una certificazione “Fur Free”, come Stella McCartney, Hugo Boss, Tommy Hilfiger e Calvin Klein. Ed oggi anche il colosso della moda italiana Giorgio Armani ha deciso di dire basta alla vivisezione animale, con l’abolizione totale di tutte le pellicce di origine animale a partire dalla stagione Autunno-Inverno 2016/2017.
L’ideatore della maison ha commentato così la sua decisione: “Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Proseguendo il processo virtuoso intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi oggi un passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale”.
Un passo importante per l’Italia, accolto con entusiasmo dalla LAV( Lega Anti Vivisezione) e anche dall’ On. Michela Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
Joh Vinding, Presidente della Fur Free Alliance in merito all’annuncio di Giorgio Armani, relativo al non utilizzo di pellicce, ha dichiarato: “questo dimostra chiaramente che gli stilisti e i consumatori possono avere rispettivamente libertà creativa e prodotti di lusso senza per questo ricorrere alla crudeltà nei confronti degli animali. Per decenni Giorgio Armani è stato un trendsetter nel mondo della moda e la sua ultima comunicazione è la prova che la sensibilità e l’innovazione rappresentano il futuro di questo settore”.