Bilancio Regione Calabria, Talarico avverte: 'I Comuni ci devono 245 milioni per l’idropotabile e 348 per i rifiuti'

La relazione dell’assessore sulla manovra regionale da 7,5 miliardi di euro. Mancano risorse per la sanità e la forestazione

È un Bilancio da 7,5 miliardi quello che l’Assessore Francesco Talarico ha presentato ai consiglieri regionali. Un Bilancio di “tagli lineari” che può contare solo su 750 milioni di euro di risorse libere. Un Bilancio quindi ingessato che andava approvato entro il 30 aprile e sulla redazione del quale la maggioranza non può fare altro che ringraziare gli uffici preposti. Lo fa l’assessore Talarico che ha dato merito al dirigente De Cello che ha svolto insieme agli uffici un “lavoro molto complesso in maniera precisa e puntuale”. Positivo anche il parere del collegio dei revisori dei conti.

Talarico non fa giri di parole: la responsabilità di un tale Bilancio è

“di chi ci ha preceduto. Altre Regioni, come l’Emilia che ha votato a gennaio come noi, lo hanno approvato. Rispettare i tempi del Bilancio significa buona amministrazione. La ristrettezza dei tempi, l’emergenza covid, non hanno dato possibilità di analizzare il documento in Commissione, ma l’obiettivo deve essere sempre e comunque collaborare”.

La situazione finanziaria

Non è rosea e sconta una serie di criticità. La Corte dei conti ha scoperto una situazione complessa.

“Ci sono due questioni, relativi ai residui attivi: 245 milioni per il servizio idropotabile che si portano a credito; e 348 milioni per il servizio di smaltimento rifiuti. Nell’ultimo giudizio di parifica la Corte ha evidenziato diversità tra i residui nostri e dei comuni capoluogo. Ne è scaturita una verifica, per capire se il debito/credito era lo stesso. Non abbiamo contezza del lavoro fatto, ma è importante per avere una certificazione del debito/credito. Se dovessero emergere diversità ci sarà impatto grave e immediato sugli equilibri di Bilancio. Abbiamo assistito ad una gestione molto allegra dei rifiuti: la Regione non può fare credito in questa misura. Da un lato se chiedessimo i soldi oggi, molti comuni andrebbero in dissesto. Dall’altro noi non possiamo rinunciare a questi crediti”.

Insomma, la Regione non può più dare nessuna risorsa. E questo già dal primo gennaio 2020.

Nell’immediato, ha spiegato Talarico, si alleggerirà la situazione con la possibilità per i comuni più piccoli di consorziarsi all’interno delle 5 Ato previste per ogni provincia.

L’emergenza e le risorse

Talarico ha poi elencato alcune delle risorse messe già a disposizione per affrontare l’emergenza sanitaria in atto. Un’emergenza che prende due direzione: quella alimentare e sociale e quella più strettamente economica. L’assessore elenca quindi i 200 mila euro destinati al Banco Alimentare che si uniscono al milione già impegnato da tallini; i 25 milioni di euro per i tablet alle famiglie meno abienti, e i 4,2 milioni di euro per Borse di studio rivolte agli studenti. Sul piano economico l’assessore ricorda i 150 mln di fondi comunitari destinati a “Riparti Calabria” e i 18,5 mln frutto dei risparmi delle rate dei mutui, ma – avverte – “dovremo lavorare in sintonia”.

Poi un passaggio Talarico lo dedica al turismo, settore fortemente penalizzato, annunciando una battaglia sull’idea che sta circolando di spostare risorse comunitarie da sud e nord:

“E’ estremamente negativo, perché è vero che al nord ci sono state più vittime, ma è pur vero che l’economia si è bloccata ovunque e probabilmente al nord si riprenderanno prima. Ci vuole un’azione di unità e difesa dei fondi indispensabili per far ripartire le nostra economia”.

Legge di stabilità

Oltre i tagli c’è anche la Legge di stabilità che in connessione con le esigenze derivanti dallo sviluppo della fiscalità regionale, contiene il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione. “Pochi articoli che danno una idea di quello che vogliamo fare”. Talarico elenca la sospensione del bollo auto fino al 31 luglio che non impatta sul Bilancio ma sulla cassa; l’anticipazione di liquidità con la Regione che chiederà a Cdp liquidità per pagare le fatture delle aziende sanitarie; il conto “emergenza coronavirus” attraverso il quale sono stati già raccolti 2 mln di euro che saranno utilizzati per la ripresa; il fondo da 18,5 mln (costituito con il risparmio proveniente dalle rate dei mutui).

“Diversi enti locali – ha poi aggiunto – hanno avuto benefici con la legge 24 per la realizzazione di opere pubbliche, molti non hanno iniziato e chiediamo a tutti di farlo entro giugno altrimenti somme saranno riprogrammate”

Infine i fondi comunitari. Talarico, come paventato da più parti parla di rimodulazione dei fondi. Ci sono risorse pari a 300 milioni di euro non spesi:

“È vero, il bilancio è frutto di lacci e lacciuoli, però oggi la grande opportunità deve essere rappresentata dai fondi comunitari Por, Pac e Fsc. Cifre enormi, solo qui ci sono 2 miliardi di euro da spendere. Concentriamo la nostra attenzione anche sui 750 mln di risorse libere, ma abbiamo anche queste risorse da spendere bene. È paradossale aver speso diversi milioni di euro ma trovarci sempre in fondo a tutte le classifiche. Ereditiamo una serie di scelte sbagliate ma possiamo dirlo adesso, probabilmente quando sono state fatte non lo erano. Oggi però gravano sul Bilancio. Mi auguro che nel rispetto degli equilibri del Bilancio ci sia azione rigorosa che abbia come obiettivo una gestione del bene comune che faccia diventare questo come un ente virtuoso”.

Mancano risorse

Talarico fa due esempi su tutti, per due settori vitali per la salute e l’economia regionale:

“Lo Stato ci dà annualmente 3,7 miliardi per la sanità, ma come sappiamo non bastano e provochiamo disavanzi che impattano su Bilancio e fiscalità. Mancano anche 40 milioni nella forestazione. Ogni anno potevamo contare su 130 milioni, quest’anno su 90 per la gestione del settore forestale. Ci auguriamo che con la Cassa integrazione chiesta per i forestali possano bastare quelle risorse, altrimenti dovremmo pensarci noi”