'Bocciamo il Governo', a Reggio Calabria la manifestazione di tutte le scuole superiori

Ad organizzare l'evento reggino Manuela Melileo, rappresentante d'istituto del Liceo 'T.Gullì'. Ai microfoni di CityNow, Manuela spiega il senso della manifestazione

Anche a Reggio Calabria venerdi 22 febbraio si terrà la manifestazione ‘Bocciamo il Governo. Studenti in piazza!’. I 4 miliardi di tagli all’istruzione, l’esame di maturità stravolto durante l’anno scolastico e i crolli e problemi strutturali i temi alla base della manifestazione.

Parteciperanno alla manifestazione tutti gli istituti scolastici superiori di Reggio Calabria, Bova Marina, Palmi, Cittanova e Melito Porto Salvo. Gli studenti, partendo alle 9 da Piazza de Nava, attraverso un corteo arriveranno a Piazza Italia. Da lì partirà un’assemblea-dibattito che coinvolgerà gli studenti, incentrato sui temi alla base della manifestazione contro il Governo.

Ad organizzare l’evento reggino Manuela Melileo, rappresentante d’istituto del Liceo ‘T.Gullì’. Grazie al supporto degli altri rappresentanti d’istituto, collaborazione definita ‘fondamentale’ dalla studentessa reggina, la manifestazione dunque si svolgerà anche a Reggio Calabria.

Ai microfoni di CityNow, Manuela spiega il senso della manifestazione.

“Ho voluto far aderire la mia città senza farla cadere nel silenzio come sempre, perciò ho contattato i rappresentanti d’istituto della mia città e insieme abbiamo deciso di aderire anche noi alo sciopero organizzando un corteo. Noi studenti ci troviamo sorpresi e spiazzati dalla riforma dell’esame di Stato, siamo come delle cavie per il Governo che inoltre continua a sottovalutare gravi problemi come quelli dell’edilizia scolastica e dei tagli all’istruzione”.

In quanto studentessa italiana -spiega Manuela– mi sento “umiliata“ del mio stato che mi fa sentire come se fossi “cavia“ di una manovra che va a mio discapito. Da parte di noi studenti non è accettabile la modifica di una così importante tappa del percorso scolastico di ogni studente, rovinata da una riforma così improvvisata e poco dettagliata del nostro esame di Stato a quasi più della metà del nostro quinto anno di scuola superiore”.

“Adeguarsi ad una tale modifica –sottolinea la studentessa reggina– è impossibile per qualunque studente o docente della scuola italiana poiché, senza un adeguato preavviso ed una dettagliata spiegazione ufficiale del nostro esame di Stato, con una mancata tempistica per apprendere le modalità richieste, ci ritroviamo a dover improvvisare metodi ed escamotage per recuperare qualcosa che neppure siamo consapevoli di quanto possa migliorare la situazione.

Confrontandomi con altri studenti, non smetto di sentire storie riguardanti la poca sicurezza nelle strutture scolastiche, le catastrofi di edifici crollati e danni permanenti sugli studenti, tutto a causa di un Governo che è indifferente davanti ai diritti dei suoi studenti”.

“Noi studenti non possiamo accettare tale indifferenza considerando i drastici tagli effettuati all’istruzione che contano 4 miliardi di euro in Italia, un paese tra gli ultimi al mondo per la quota di spesa destinata all’istruzione, considerato che si trova al 152° posto su 157″.

È il momento di mobilitarci, di non accettare l’ennesimo attacco alla scuola pubblica, di urlare contro un governo che fa risultare la scuola in ginocchio, quando invece dovrebbe garantire a tutti il diritto allo studio senza barriere economiche e con il bene degli studenti al primo posto.

“Sono una studentesca di uno Stato pacifista che incrementa le spese militari ma che è indifferente ai reali problemi della nostra istruzione e presuntuoso di emanare i cambiamenti che mettono in crisi il sistema scolastico”, conclude Manuela.