Bombino ricorda Tralongo: "Non ci si può lasciare due volte e morire per sempre"

"La scomparsa di Sergio mi sconvolge, ma so che non ci si può lasciare due volte". Il commovente saluto di Giuseppe Bombino a Sergio Tralongo

L’Ente Parco Aspromonte, questa mattina, è stato colpito da un gravissimo lutto. Il direttore Sergio Tralongo ci ha improvvisamente lasciato. Reggio si stringe al dolore dei familiari e fra le tante dimostrazioni d’affetto giunge quella di Giuseppe Bombino, predecessore di Tralongo alla guida della nostra amata montagna.

Di seguito il commovente saluto.

CIAO SERGIO

“Sergio era un Pane d’Uomo.

Io l’ho sempre considerato un intermediario tra l’umiltà e la signorilità. Sergio ha saputo mostrare, in silenzio, il valore definitivo della dignità. Abbiamo condiviso la ricerca, la tensione della conoscenza, l’impeto e l’intelligenza dell’azione amministrativa, elargiti per comprendere l’ultima profondità delle cose, l’altezza del nostro Aspromonte, le istanze di questa montagna.

La scomparsa di Sergio mi sconvolge, ma so che non ci si può lasciare due volte, e morire per sempre. Forse capiremo, con il tempo, che elabora e compone, che trasforma le afflizioni, e crea le risposte.

Il sogno di Sergio, che io volli alla direzione del Parco Nazionale dell’Aspromonte, era quello di ritornare nella sua terra d’origine, dove lui era nato, dove aveva conosciuto la prima natura e le elementari leggi che la disciplinano. Capite bene, come in quel sogno vi era l’annunzio e il presagio, l’ambizione e il ritorno. Penso che ci sia una memoria che attende e un progetto che avanza, perché qualcosa dovrà compiersi, per lui e per noi.

Lo ricordo nel passo, sugli antichi sentieri d’Aspromonte, tra l’odore del pane e il profumo dei faggi. Ma la memoria preesiste, come un drammatico e realistico dissidio. Continuerò a pensarlo, per completare ciò che era stato interrotto, perché nessuno basta a sé stesso.

Non è una promessa, ma è un annunzio all’amico.

Ciao Sergio. Buon cammino”.