Conte e Salvini al veleno, il Governo si ferma qui. E adesso?

Il Premier, dopo aver duramente attaccato Salvini, annuncia le dimissioni. Il leader della Lega risponde a tono, adesso cosa accadrà?

Si conclude con un clamoroso, al vetriolo e già epico botta e risposta tra il Giuseppe Conte e Matteo Salvini l’esperienza di governo gialloverde tra M5S e Lega.

Il presidente del Consiglio, al termine del suo lungo intervento, ha annunciato le dimissioni che presenterà oggi stesso al presidente della Repubblica Mattarella.

Entrato tra gli applausi nell’Aula presieduta da Maria Elisabetta Alberti Casellati, Conte ha attacca duramente Salvini più volte interrotto dalle proteste dei leghisti, dagli applausi ironici di FI, da applausi di sostegno, vere e proprie “tifoserie” come le ha definite Casellati.

Comincia di parlare poco dopo le 15 e finisce di parlare alle 15.58, concludendo con l’annuncio delle sue dimissioni di fronte al presidente Mattarella al termine del dibattito parlamentare. Un discorso fortissimo, con un duro attacco alla Lega e a Salvini, seduto proprio accanto a Conte.

LE PAROLE DI CONTE

“L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”, ha detto Conte.

“I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese”, ha detto Conte nelle sue comunicazioni al Senato parlando della decisione di Salvini di avviare la crisi di Governo.

“La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito. La crisi in atto compromette l’azione di questo governo, che qui si arresta”.

“Aprire la crisi in pieno agosto per un’esperienza di governo giudicata limitativa da chi ha rivendicato pieni poteri – ha detto il premier nel suo intervento in Senato – e la scelta di rinviare fino ad oggi la decisione presa da tempo è un gesto di imprudenza istituzionale irriguardoso per il Parlamento e portando il paese in un vorticosa spirale di incertezza politica e finanziaria”.

“Le scelte compiute in questi giorni dal ministro dell’Interno rilevano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale”.

LA RISPOSTA DI SALVINI

Salvini, invitato dalla Casellati, si ‘smarca’ da Conte e si sposta tra i banchi della Lega per rispondere al presidente del Consiglio.

“Rifarei tutto quello che ho fatto, con la grande forza di essere un uomo libero. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero “.

“Mi spiace che lei mi abbia dovuto mal sopportare per un anno. Pericoloso, autoritario, irresponsabile, incosciente? Bastava il Saviano di turno a raccogliere tutta questa sequela di insulti, bastava il Travaglio, un Renzi, non il presidente del Consiglio”.

“Io non voglio un’Italia schiava di nessuno. Non voglio catene. Sono stufo che ogni passo debba dipendere dalla firma di qualche funzionario europeo. Siamo o non siamo un paese libero e sovrano?”.

“Se il governo si è interrotto è perché i ‘signor no’ bloccavano tutto da mesi”. Si giustifica: “Ho convocato le parti sociali perché non lo faceva nessuno”.

“La via maestra è quella delle elezioni. Ma dico al M5S che siamo pronti ad andare avanti: se volete tagliamo i parlamentari e poi andiamo a votare. Ci siamo anche per fare una manovra economica coraggiosa e tagliare le tasse a milioni di italiani”.

E ADESSO?

Difficile intuire cosa accadrà adesso, diverse le ipotesi sul tavolo, da un esecutivo M5S-PD (anticipato ironicamente da Salvini) a un governo ‘istituzionale’ sino al ritorno alle urne, tutto è possibile.