Branca: ‘La Reggina non fallirà’. Poi Grassani, Belardi, le penalizzazioni, il mercato, le dimissioni…

L’incredibile vittoria della Reggina contro il R

L’incredibile vittoria della Reggina contro il Rieti e le vicende societarie che si susseguono in questi giorni tra cessione delle quote, richieste di pignoramento, preoccupazione in prossimità delle scadenze. Ne ha parlato il Club Manager Giusva Branca a Momenti Amaranto in onda su Video Touring: “Spero che gli ultimi venticinque minuti possano avere insegnato tanto alla squadra stessa, credo che ci sia molto su cui ragionare e prendere spunto, insieme ovviamente a quei bruttissimi settanta minuti.

Intanto il gruppo ha dimostrato di saper giocare al calcio, non è stato un arrembaggio fine a se stesso, ci sono state giocate interessanti anche dal punto di vista tecnico con tante occasioni da gol.

Ero consapevole della situazione di estrema difficoltà a cui saremmo andati incontro. Ho sempre interpretato i miei ruoli come di servizio, provando a fare il meglio. Mi è stata chiesta una mano di aiuto e mi sono lanciato senza pensarci un attimo, pensavo di incidere di più perché immaginavo una situazione di normalità. Quindi campo da gioco, campo di allenamento, una iscrizione non travagliata, poi fai i conti con la realtà che ti presenta situazioni complicate tutte insieme.

Non credo che questa sia una società destinata a fallire, sicuramente ci spettano mesi molto duri, non sono pentito di aver fatto questa scelta e la rifarei. Ci sono state una serie di contingenze tra fideiussione, il ritardo dell’inizio del campionato che ha rimandato i minutaggi, l’esilio dal Granillo, il tutto ha creato un blocco dei flussi finanziari e di conseguenza forti disagi.

C’è il rischio di nuove penalizzazioni, sulla scadenza del prossimo 16 dicembre stiamo cercando di lavorarci alla ricerca di soluzioni, sicuramente non ci sono problemi sul pagamento degli stipendi, sui contributi ti dico in maniera molto sincera che le difficoltà non mancano, ma vedremo. In dato che impatta sulla classifica e non prendiamola come consolazione, è che ci sono tante squadre che saranno soggette a penalizzazione.

Il giocatore ovviamente risente di questa situazione, ma l’unico pensiero suo deve essere quella di giocare e percepire il suo stipendio. Al 30 dicembre le cose potrebbero essere più chiare visto che poi arriva la sosta, quindi non è escluso che si possano fare delle valutazioni sul mercato che si aprirà, tenuto conto che la rosa è ampia e che in virtù di questo ci sono coloro che non hanno mai giocato e potrebbero non essere contenti di questo.

Un progetto in avvio di percorso c’è stato assolutamente. Noi ci presenteremo al prossimo mercato con tredici giocatori sotto contratto e non è poco e nel caso in cui qualcuno dei nostri giocatori dovesse interessare siamo in grado di discuterne. Lo scorso gennaio l’unico contrattizzato era Bianchimano.

La chiesa al centro del villaggio? Rispondo anche alle provocazioni. L’idea era quella di riavvicinare la gente alla squadra, ma tenete presente che nella parte più importante, quella iniziale, la Reggina ha giocato davanti al proprio pubblico solo una volta con il Bisceglie ed i cancelli del Granillo aperti appena tre ore prima dell’inizio del match. E’ venuto a mancare il requisito primario, oggi quel concetto appare risibile, ma credetemi sono davvero mancati i presupposti.

Non mi sono mai posto un obiettivo di abbonati, ma invece di presenze allo stadio si. In condizioni normali si puntava ad una squadra che potesse piacere e quindi portare il pubblico domenicalmente al Granillo acquistando il biglietto a prescindere dall’abbonamento. Ricordo, e questo è un dato oggettivo, che tre volte abbiamo giocato in casa nostra e tre volte abbiamo vinto.

Il tifoso ha ragione ad essere preoccupato, deluso, arrabbiato, sicuramente con noi e non con la squadra, oggi siamo a quattro punti dal decimo posto con due partite in meno ed in mezzo a tutte le difficoltà che abbiamo affrontato.

Il contenzioso con l’avvocato Grassani non è un fatto nuovo, semmai la notizia è venuta fuori adesso. Era in programma l’incontro già per la giornata di oggi, le parti si sono incontrate e sicuramente si arriverà ad un accordo, la cifra non credo sia quella che abbiamo letto, francamente non capisco il passaggio al Tribunale di Reggio, ma il dato è che le parti hanno intenzione di mettere le cose a posto.

Le dimissioni di Belardi? Confermo che l’idea di portarlo a Reggio è stata mia. Ero fuori il giorno in cui Emanuele ha comunicato il suo pensiero alla società. Non so esattamente cosa abbia fatto precipitare il tutto, non ci siamo sentiti perché a me piace discutere di argomenti seri e delicati personalmente con il diretto interessato. C’è anche questa difficoltà da affrontare, cioè quella del settore giovanile.

Sull’acquisizione del marchio Reggina Calcio ci sono stati errori da parte di tutti, nessuno escluso, ci volevano dei garanti affinchè quel percorso si chiudesse nel migliore dei modi. Se vogliamo guardare in prospettiva, necessariamente il marchio ed il titolo devono prima o poi unirsi per un garbo affettivo, una carineria, un completamento, ma non mi venite a dire che questa non è la vera Reggina, andatelo a dire a quelli che hanno esultato al novantaseiesimo per il gol di Ungaro.

Per ogni cosa ci vogliono i tempi e per questa situazione devono maturare. L’accordo non raggiunto con Girella per il S. Agata? C’è stato un discorso di tempistica ma anche una differenza tra domanda e offerta.

Le difficoltà vanno affrontate, non mi dimetto perché non abbandono la barca in un momento così difficile e poi perché ritengo di essere ancora utile. Troppo comodo andare via, preferisco prendere schiaffi ed assumermi tutte le mie responsabilità”.