In Brasile centro polifunzionale progettato da architetto calabrese


È stato presentato ufficialmente nella città di Navegantes (Brasile) il nuovo centro polifunzionale “Portonave Auditorium” di circa 6000mq progettato dall’architetto sorianese Francesco Schiavello e dai partner locali brasiliani della Canhadas Bottarelli Arquitetura.

Dopo la realizzazione del Museo del terremoto e del Museo della Ceramica di Soriano e la presentazione dei suoi gioielli a Milano, Schiavello sbarca in Brasile con questa sua nuova architettura a servizio del porto commerciale della città. Il nuovo progetto vuole essere prima di tutto «razionale e funzionale nella sua articolazione e distribuzione», ma anche «visibile ed espressivo».

L’idea è stata quella di «dare un segno forte, semplice ed innovativo» e, a tal proposito, il progetto è stato immaginato «privilegiando gli ambienti di lavoro, gli elementi di connessione e di accesso rispetto all’area portuale e alla viabilità, così come la sua visibilità e riconoscibilità ad una scala urbana: l’edificio, l’area verde, la piazza soprelevata diventano un tramite di ideale congiunzione con il porto e la città, e nello stesso tempo una vera e propria “porta di accesso al porto”».

«L’edificio – spiega Schiavello – ha la forma di una “C” allungata molto semplice e il disegno delle bucature delle facciate riprende la “textura/membrana” di un pesce tropicale brasiliano, così da avere una legame concettuale tra il mare e la terra. Dal punto di vista distributivo e funzionale, al piano terra dell’edificio sono posizionati gli spazi di lavoro, nella parte alta quelli più rappresentativi e di relax. Gli elementi di connessione (rampe, scale e corridoi) che collegano le diverse aree funzionali dell’edificio, sono stati pensati per avere un aspetto oltre che funzionale anche espressivo e rappresentativo.

Il “Portonave”, sviluppato su due livelli, accoglie al piano superiore un auditorium assieme ad una grande piazza, puntualmente coperta. L’opera per alcuni aspetti riprende il contesto ed è punteggiata da improvvisi e giganteschi vuoti e tagli, condensatori di luce naturale. Al piano inferiore, altrettante strombature illuminano lo spazio sottostante, dove si trovano la hall dell’auditorium, la mensa, una piccola biblioteca, una sala riunioni e relax e gli spogliatoi.

La massa dell’edificio, retta da pilastri, raccoglie lo spazio urbano e si va ad inserire nel contesto. Sono, inoltre, presenti tre ingressi: quello centrale e laterale, aperti verso il porto, ed il terzo ingresso ha l’aspetto apparentemente più rappresentativo, visto che si trova all’entrata del porto e nasconde al suo interno una hall con le scale e gli ascensori che portano gli ospiti nell’auditorium».

«Sono molto contento di questa mia prima grande opera all’estero frutto di un lavoro iniziato ormai qualche anno fa – è stato il commento dell’architetto sorianese – All’estero apprezzano molto l’architettura italiana ed investono sulle riqualificazioni. Le istituzioni calabresi dovrebbero capire che rivitalizzare significa far rinascere una città, cosa che ad oggi gli amministratori dei Comuni di Soverato e Tropea non hanno ancora capito. Spero che le mie proposte ormai fatte qualche anno fa per questi comuni siano prese in considerazione per rilanciare il turismo calabrese, fonte di ricchezza per il nostro futuro».

fonte: ilvizzarro.it

foto12