Bronzi di Riace a colori: il loro aspetto originale in mostra al Metropolitan Museum - VIDEO

L'omaggio oltreoceano per il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi

Qual era il reale aspetto dei due Bronzi di Riace? Come si presentavano? Erano colorati?

Durante un incontro internazionale dal titolo “Una nuova ricostruzione a colori delle sculture antiche” organizzato martedì 12 luglio nella Curia Iulia al Foro Romano, promosso dalla Direzione Generale Musei del ministero della Cultura, dal Parco Archeologico del Colosseo e dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria in collaborazione con il Metropolitan Museum di New York per celebrare il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, si è cercato di rispondere a queste importanti domande.

Le due statue, ritrovate il 16 agosto 1972, a Riace, sul fondo del Mar Ionio da un appassionato subacqueo a 200 metri dalla costa e ad appena 8 metri di profondità, sono state protagoniste dell’appuntamento internazionale.

Durante l’incontro (introdotto da Alfonsina Russo, direttore del Parco Archeologico del Colosseo) è stato presentato un video di grande e spettacolare impatto sulla mostra «Chroma Ancient Sculpture in Color», inaugurata lo scorso 5 luglio al Metropolitan Museum, di New York, dedicata alla colorazione delle sculture antiche.

Come riportato dal Corriere della Sera, nell’esposizione di New York sono state collocate due copie perfette in bronzo delle statue di Riace, realizzate con le sofisticate tecnologie.

In parallelo, a Roma è stata presentata una copia perfetta in bronzo (esattamente come le copie di New York) della testa della statua del guerriero A. La testa in bronzo è stata realizzata da Vinzenz Brinkmann, fra i massimi esperti al mondo di policromia dell’antichità e tra i protagonisti della suggestiva mostra del Metropolitan Musem di New York. La riproduzione della testa, realizzata con un laser scanner con una scansione millimetrica e rilievo 3D, intende mostrare al pubblico il colore originario della statua, senza gli effetti del tempo e dell’ossidazione, proponendo anche la presenza di colori.

L’incontro è stato introdotto da Massimo Osanna, Direttore Generale Musei, seguito da quelli di Carmelo Malacrino, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, di Salvatore Settis, già Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e Accademico dei Lincei, e dello stesso Vinzenz Brinkmann, Capo Dipartimento di Antichità della Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte sul Meno. Osservazioni di Sean Hemingway

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