Legambiente, concluso con successo il progetto ‘Calabria al Centro del Mediterraneo’

Legambiente Calabria presenta i risultati del progetto sulla crisi climatica con eventi, mostre e monitoraggi ambientali in mare

legambiente Calabria Centro Mediterraneo ()

Si è tenuto venerdì 23 maggio, in modalità online su piattaforma Zoom, il convegno conclusivo del progetto “Calabria al Centro del Mediterraneo”, promosso da Legambiente Calabria e co-finanziato dalla Regione Calabria e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (CUP J58D22000410001), tra i vincitori del bando regionale per il sostegno a progetti di rilevanza locale promossi da Enti del Terzo Settore.

L’iniziativa ha rappresentato un’occasione fondamentale di riflessione collettiva sulla crisi climatica e i suoi effetti specifici sulla Calabria, regione tra le più vulnerabili del Mediterraneo.

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I numeri. Il progetto ha coinvolto attivamente le cinque province calabresi grazie alla rete dei 17 circoli territoriali di Legambiente Calabria, con una partecipazione straordinaria: quasi 900 persone hanno visitato la mostra itinerante sul cambiamento climatico, superando l’obiettivo iniziale di 600.

Oltre alla mostra scientifica, si sono svolti: 10 incontri informativi e di sensibilizzazione presso scuole e università; 3 webinar di approfondimento con circa 1.000 partecipanti in diretta e oltre 3.000 visualizzazioni in podcast, rispetto ai 50 previsti; 1 meeting regionale per giovani volontari, con la partecipazione di Mattia Lolli e Domenico Saragò (Youth Legambiente Calabria), che ha registrato circa 100 presenze (su 50 previste); 5 viaggi in barca a vela con tappe dai porti di Crotone, Catanzaro, Tropea, Villa San Giovanni e Sibari, in collaborazione con la Lega Navale Italiana – sezione di Locri, rappresentata dal Presidente Arturo Guida. Nel corso del convegno conclusivo, inoltre, oltre a relatori e referenti, erano collegate diverse classi degli istituti coinvolti con centinaia di studenti in ascolto.  

Particolarmente significativi i monitoraggi ambientali in mare, effettuati con la metodologia della citizen science anche grazie all’uso di imbarcazioni confiscate alla criminalità, divenute strumenti di educazione ambientale e giustizia climatica. Un ringraziamento particolare, per il ruolo avuto nel progetto, anche al vice presidente della Stazione zoologica Anton Dhorn, Silvio Greco.  

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Al centro del convegno, le due relazioni scientifiche di riferimento, quella di Federico Grazzini, meteorologo ARPA ed autore dei contenuti della mostra, che ha presentato una panoramica puntuale sul riscaldamento globale e i suoi effetti sul Mediterraneo, ricordando come le emissioni climalteranti stiano causando un riscaldamento doppio rispetto alla media globale proprio in questa regione.

“Senza un’inversione di rotta – ha dichiarato – aumenteranno siccità, piogge intense e fenomeni estremi lungo le coste calabresi, anche a causa del riscaldamento del mare”.

E poi quella di Francesco Luca Basile, Professore ordinario all’Alma Mater di Bologna e delegato MUR per il programma Horizon Europe – Clima, energia e mobilità, che ha sottolineato le enormi potenzialità della Calabria in termini di produzione e accumulo di energia da fonti rinnovabili, invitando a costruire filiere tecnologiche locali per affrontare insieme le sfide della mitigazione e dell’adattamento climatico:

“Una pianificazione corretta – ha detto – può portare benefici anche in termini di agricoltura, gestione delle risorse idriche, bioeconomia ed economia del mare”.

Hanno portato i saluti istituzionali Giovanni Calabrese, Assessore regionale all’Ambiente, Turismo, Lavoro e Formazione; i rappresentanti delle Università Prof.  Giuseppe Mendicino (Unical) e Prof. Marco Gaspari (UMG Catanzaro).

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Un contributo essenziale è arrivato anche dai Dirigenti Scolastici degli Istituti coinvolti nella mostra e nelle attività educative: l’IIS “L. Palma” – ITI-ITG “Green Falcone Borsellino” Corigliano-Rossano; l’IIS “P. Galluppi” – Tropea; il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” – Reggio Calabria; l’IIS IPSSCEOA “Rita Levi Montalcini” – Sersale; il Polo Tecnico Professionale “A.M. Barlacchi-Lucifero” – Crotone; il Polo Liceale Scalea – Praia a Mare. Di particolare importanza anche la testimonianza di uno studente del Nautico di Corigliano Rossano, Simone Rosa, particolarmente entusiasta dell’esperienza vissuta, in particolar modo sulla barca a vela.

Durante l’evento hanno raccontato la propria esperienza anche i coordinatori territoriali del progetto – Adele Ambrosio (Corigliano Rossano), Daniele Cartisano (Reggio Calabria), Antonio Caterisano (Crotone), Carlo Gaglianone (Cosenza), Teresa Claudia Scavelli (Catanzaro) Caterina Viscomi (Vibo Valentiache hanno guidato localmente le attività e mantenuto il contatto diretto con scuole e territori e a tutti i soci e presidenti dei circoli Legambiente coinvolti. Le conclusioni sono state invece affidate al Responsabile Ufficio Scientifico di Legambiente Nazionale, Andrea Minutolo.

Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, ha chiuso il convegno dichiarando:

“Calabria al Centro del Mediterraneo è stato un progetto appassionante e coinvolgente: le preziose conoscenze e riflessioni che sono state il filo conduttore delle varie attività progettuali continueranno ad essere presenti nell’attività associativa e nella  quotidianità.  Speriamo di avere svolto la nostra funzione di catalizzatori: tutti noi possiamo e dobbiamo agire in maniera sia individuale che collettiva cambiando quegli stili di vita e di consumo che pregiudicano l’ambiente e di conseguenza incidono sulle nostre vite, la nostra salute ed il nostro benessere. Attraverso questo progetto speriamo di avere piantato dei semi di consapevolezza su  temi importantissimi per il futuro e per il  presente dei tantissimi  giovani che hanno partecipato attivamente anche grazie al prezioso supporto di Scuole ed Università.