Calcio: le bellissime parole dell'ex portiere Micillo su Reggio e la Reggina

Quell'aneddoto sul gol clamorosamente sfiorato e poi un interrogativo che non ha mai avuto risposte

La testata sportiva News.Superscommesse.it ha intervistato in esclusiva l’ex portiere Davide Micillo, che vanta oltre 300 partite in carriera e che dal 2022 è il preparatore degli estremi difensori del Trento. Tra i temi trattati la storica scuola italiana dei portieri, ancora ai vertici a livello internazionale, l’attuale Serie A e i suoi ricordi sportivi. Nel seguente estratto, Micillo ripercorre la sua esperienza a Reggio Calabria.

La maglia da titolare l’hai indossata anche alla Reggina nel ’97 in B, andando via alla vigilia della prima promozione in A. È questo uno dei rimpianti più grandi della tua carriera?

Reggio è stata una delle città nelle quali mi sono trovato meglio. I rimpianti sono tanti, a partire da quel palo esterno che colpii di testa in una partita chiave nella lotta per la promozione. Era il palo della stessa porta nella quale qualche anno dopo Taibi segnò quello storico gol contro l’Udinese. La squadra sarebbe venuta su l’anno dopo, quando io non c’ero più. Tuttavia anche nella mia stagione facemmo molto bene, tenendo testa a Torino e Perugia che poi avrebbero disputato lo spareggio per la promozione.
Fu una bellissima annata anche a livello personale, ricordo che parai cinque rigori su sei. C’erano tutti i presupposti affinché restassi, ma il mio cartellino era di proprietà dell’Atalanta che alla fine mi procurò un danno, riportandomi alla base e tenendomi inspiegabilmente fuori rosa per sei mesi. Ancora oggi non mi spiego il perché di quella scelta. Sarei rimasto a Reggio molto volentieri, perché si era instaurato un bel feeling anche con l’ambiente”.