Calciomercato Reggina: oltre il cuore serve anche un Under a destra

Possibile che in Italia non esista un giovane con queste caratteristiche?

Giuseppe Bonanno Reggina

Prendiamo per buoni i propositi contenuti nel comunicato diffuso dalla Reggina dopo la tempesta seguita alla sconfitta nel derby con il Messina. Ma, come spesso accade nel calcio, alle parole devono seguire i fatti. E di fatti, finora, se ne sono visti pochi. Sarebbero dovuti arrivare già dopo il pessimo match di Coppa Italia con la Vibonese (“sono contento sia arrivata adesso“, dichiarò allora mister Trocini), o ancora dopo il pessimo esordio in campionato con il Favara.

Il patron Ballarino ha chiesto ai suoi uomini di mettere “cuore” in campo. Una richiesta legittima, perché il cuore, insieme alla qualità, è ciò che serve per affrontare un campionato duro e complicato come quello di Serie D. Ma non può bastare. Servono anche strumenti adeguati, uomini nel ruolo giusto e scelte tecniche coerenti.

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Il tecnico Franceschini, intervistato da CityNow la scorsa estate, aveva descritto il giovane Lanzillotta come difensore centrale. Eppure, il comparto tecnico lo ha portato a Reggio per schierarlo come esterno basso a destra. Il risultato? Lo conoscete tutti, inutile ribadirlo.

Stesso discorso per Palumbo, trasformato da esterno offensivo in terzino destro, con esiti decisamente poco convicenti. Poi il turno di Gatto, mezzala di prospettiva che ha risposto discretamente bene da terzino sinistro, ma che ha mostrato enormi difficoltà quando è stato spostato sulla corsia opposta.

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Esperimenti, cambi di ruolo, soluzioni d’emergenza. E allora sì, il cuore è importante. Ma non può bastare. Servirebbe, anzi, è fondamentale, individuare finalmente un esterno di ruolo, un giovane capace di dare stabilità e continuità su una fascia dove, dall’inizio del campionato, si naviga ancora a vista. In giro per l’Italia, uno così, sicuramente esiste.