Cani avvelenati a San Lorenzo, la denuncia delle Guardie Ecozoofile: ‘Atto ignobile’
La testimonianza di Maria Grazia, attivista animalista, che trova vaschette di veleno nel suo orto. Papaianni: "Minacce sui social, faremo esposto in Procura"
28 Luglio 2025 - 11:21 | di Renato Pesce

“Il 27 luglio ho ricevuto sia una PEC sia una telefonata da parte della signora Maria Grazia dove mi chiedeva aiuto perché erano stati avvelenati dei cani dove abita lei, nel comune di San Lorenzo“.
Questa la denuncia di Concetta Papaianni, presidente di Fare Ambiente Reggio Calabria, ai microfoni di Citynow.
“La signora aveva provveduto a tutelare dei cani randagi, a prenderli dalla strada e a metterli nella sua proprietà, in via La Marmora 121. Gli aveva dato dei pasti e li stava tenendo il tempo di fare subito la chippatura, e di adottarli. Ma questo purtroppo non è stato possibile, perché nello spazio di due giorni qualcuno è entrato nella sua proprietà e li ha avvelenati. Ovviamente la signora li curava da tanto tempo in strada, è una volontaria e amante degli animali. Aveva fatto tutto questo perché aveva visto sui social dei commenti di alcune persone che, se non fossero stati presi dei provvedimenti, avrebbero provveduto loro a fare qualcosa contro questi animali. Quindi la signora si è spaventata, e ha provveduto a metterli in un posto sicuro presso l’abitazione dove viveva la mamma, e dargli le prime cure e del cibo”.

“La signora non ha fatto in tempo a fare l’autocertificazione, come dice la normativa 45 del 2023. Non è stato possibile perché i tempi sono stati molto veloci, in due giorni gli animali sono stati avvelenati. Stiamo parlando di un reato penale secondo l’articolo di legge 544 dove chi uccide un animale fa un atto ignobile ed è sanzionabile anche penalmente”.
La signora Maria Grazia è un’attivista animalista di lunga data, da tempo si occupa nel suo paese dei cani abbandonati e lo fa di tasca propria, nonostante le ingenti spese che comporta l’accudimento degli animali. Ai nostri microfoni racconta la sua triste esperienza:
Il racconto diretto di Maria Grazia
“Sono passata, come al mio solito, dalla strada principale del paese, dove c’è un orto di proprietà di mia madre, defunta da ormai tre anni. C’erano questi cani randagi, abbandonati, e io cerco di aiutarli come posso: porto del cibo, medicinali, quello che ho a disposizione. Sono andata lì e ho visto, appena entrata, il cancello aperto dell’orto, e le vaschette di veleno. Ho portato le foto anche ai carabinieri dai quali ho fatto denuncia. Sono venuti più tardi ed hanno avvisato l’ASP, sono venuti i veterinari di Melito, hanno accertato la morte, hanno portato via il cane, ed ho firmato i documenti dovuti”.
Una piaga che va avanti da anni
La “missione” di Maria Grazia prosegue senza sosta, anche per il timore che a San Lorenzo si ripresentino situazioni del genere:
“Non siamo molto empatici verso queste povere anime, questi animali. Almeno dalle mie parti, la maggior parte delle persone ha rispetto solo per gli animali che producono soldi o cibo per gli esseri umani, e sono almeno dieci anni che i cani vengono avvelenati nel mio paese”.
L’impegno di Fare Ambiente: un esposto in Procura
Concetta Papaianni, presidente di Fare Ambiente RC e responsabile delle guardie Ecozoofile reggine, conclude con la promessa di intervenire affinché la vicenda non cada nel dimenticatoio:
“Noi come associazione abbiamo intenzione di fare un esposto alla Procura perché questi atti non devono essere nascosti, non devono essere e non devono passare inosservati: chi ha fatto un atto ignobile deve pagare. Quindi chiedo al Sindaco ed alle istituzioni di indagare su questo reato perché non ci possiamo nascondere. A breve farò un esposto in Procura dove diremo tutto il percorso di questo atto ignobile, di queste persone che hanno fatto queste cose nella proprietà della signora e quindi di provvedere a fare indagini dovuti”.