Caos Sanità, Occhiuto: ‘Mi farei operare da un cubano piuttosto che da un medico calabrese’

Presa Diretta ha toccato il tema dei moltissimi professionisti della sanità calabrese dichiarati inidonei


Un nuovo interessante focus sulla sanità in Calabria. Il programma Presa Diretta affronta, ancora una volta, la questione, tristemente irrisolta, della cattiva sanità nella nostra regione tra ‘ospedali da guerra’, mancanza di personale e buchi enormi di bilancio.

“L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza è il peggiore ospedale della Calabria e il problema principale e la carenza di personale. Non abbiamo medici italiani ma solo due cubani al pronto soccorso – spiega Tavernise, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – Rispetto alle altre regioni, il dato degli addetti alla sanità calabrese dichiarati inidonei è raddoppiato. In Calabria ho scoperto ben 1350 lavoratori inidonei. E’ quindi impossibile garantire il diritto alla salute. A garantire l’inidoneità – spiega Tavernise – è il medico dipendente dell’azienda ospedaliera, spesso un collega o un amico di chi richiede la certificazione di inidoneità”.

Gli ‘imboscati’ o inidonei rappresentano un numero elevatissimo di professionisti che operano nella sanità calabrese, circa il 20%.

“E’ un problema sul quale stiamo approfondendo per capire cosa la legge ci consente di fare – spiega il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto – C’è un evidente conflitto che ha generato delle storture con moltissimi comportamenti opportunistici. Nelle aziende c’è una percentuale di inidonei straordinariamente alta. Mi farei operare più da un medico cubano che ha due specializzazioni e che le ha sempre esercitate e non da un medico calabrese che si è fatto dichiarare inidoneo da 15 anni e che non tocca un bisturi da tanti anni”.

Così, la risposta del presidente Occhiuto alla domanda fatta dall’inviata di Presa Diretta Francesca Nava.

Il Presidente Occhiuto ha anche ammesso:

“Non so se gli inidonei farebbero la differenza”.

QUI LA PUNTATA DI PRESA DIRETTA