Cardeto Nord, la rinascita del paese 'fantasma': cantieri aperti entro un anno?

Simbolo del fallimento della politica italiana, negli anni il complesso ha subito vari stop giudiziari. Adesso sembra esserci uno spiraglio

Buone notizie per gli abitanti di Cardeto, in particolare per i pochi residenti della zona di Cardeto Nord e per le tante famiglie del piccolo comprensorio, a pochi chilometri dal Parco Nazionale dell’Aspromonte. Il paese fantasma di Cardeto Nord che per oltre 30 anni è rimasto abbandonato, vede adesso, grazie all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Arfuso, uno spiraglio di speranza per la sua rinascita.

Costruita a seguito dell’alluvione del 1972, con il solo obiettivo dichiarato di risolvere nel breve termine l’emergenza ed accogliere i residenti sfollati di Cardeto, la mega struttura, mai completata, risulta ad oggi incredibilmente inutile. Ma qualcosa adesso sembra muoversi.

“Il centro abitato di Cardeto Nord e Cardeto Sud, che rientrano nell’ambito del trasferimento dei centri abitati di un territorio colpito dall’alluvione del ’72 – spiega il primo cittadino di Cardeto Arfuso – In passato sono state trasferite dal Governo nazionale al Comune cospicue somme per il completamento di queste abitazioni e per dare una risposta al territorio. In passato le amministrazioni precedenti non hanno voluto affrontare ed assumersi le responsabilità per dare le risposte. Noi abbiamo messo in atto una programmazione che guarda al completamento delle opere con la ristrutturazione delle abitazioni attese da tanti anni, con il ripristino della viabilità, dell’acquedotto e della depurazione”.

Cardeto nord e Cardeto sud sono stati costruiti negli anni ’80 su input del Governo dopo l’inondazione del paese. Ben sessantadue miliardi di vecchie lire dell’epoca, (dopo 639 ordinanze di sgombero), sono state stanziate a favore del popolo di Cardeto direttamente da Roma per la creazione di un nuovo paese. L’opera faraonica però non ha visto mai la sua completa realizzazione.

Adesso però l’odissea infinita sembra avere una svolta positiva.

“Abbiamo sbloccato in pochissimi anni i finanziamenti riacquisendo così l’autonomia per progettare e completare le opere e adesso abbiamo affidato il completamento della progettazione esecutiva. Sulla questione si è interessato il consiglio comunale con una programmazione e con priorità ben precise. Siamo sicuri che da qui al prossimo anno vedremo i cantieri aperti. Daremo le risposte che da trent’anni attende il territorio”.