Il volume "Gli Aragonesi di Napoli" presentato all'interno della Libreria Ave-Ubik di Reggio Calabria

La storica libreria ha ospitato il firmacopie del libro "Gli Aragonesi di Napoli. Una grande dinastia del Sud nell'Italia delle Signorie"

E’ andato in scena il terzo appuntamento dal vivo con “il popolo di mezzo” della Libreria Ave-Ubik . Il professore Giuseppe Caridi ha presentato il suo ultimo libro “Gli Aragonesi di Napoli. Una grande dinastia del Sud nell’Italia delle Signorie (edito Rubbettino)”. L’incontro si è svolto all’interno del negozio di Fabio Saraceno, sito nel centralissimo corso Garibaldi di Reggio Calabria e da poco trasferitosi in un locale di fronte la precedente posizione. Ha dialogato con l’autore la giornalista Ilda Tripodi, già protagonista della seconda presentazione della riuscita iniziativa culturale.

La premessa

Alfonso V Re d’Aragona, detto il Magnanimo, diede origine nel 1442 nel Regno di Napoli alla nuova dinastia aragonese, che sarebbe rimasta su quel trono sino alla fine del Quattrocento. Per un lungo periodo, con lo stesso fondatore e con il suo secondo esponente Ferdinando I, comunemente chiamato Ferrante – per i suoi natali illegittimi subentrato al padre solo in quel Regno e divenuto quindi un sovrano nazionale – gli Aragonesi ricoprirono una posizione preminente nell’ambito dei Potentati italiani. Con la scomparsa di Ferrante nel 1494 si entrò in una fase di declino, caratterizzata sul fronte interno dall’avvicendamento di tre sovrani in un biennio, e a livello internazionale dall’intenzione di Francia e Spagna di conquistare il Mezzogiorno d’Italia. Dopo il breve regno del fratello maggiore Alfonso II e del nipote Ferrandino, fu Federico, secondogenito di Ferrante, impotente a resistere all’attacco francese e spagnolo, a concludere nel 1501, con l’esilio in Francia, la dinastia.

Il professore Giuseppe Caridi ai microfoni di CityNow ha illustrato la genesi della sua ultima opera:

Dopo aver pubblicato Alfonso il Magnanimo ho avuto l’idea di proseguire nell’approfondimento delle vicende della dinastia degli Aragonesi di Napoli, di cui Alfonso è il capostipite. Ho seguito nello specifico le vicende di Ferrante, suo diretto successore, che ha regnato per ben trentasei anni, con il quale il Regno di Napoli diventa indipendente, stessa indipendenza appartenuta ad Alfonso II per poco tempo, Ferrandino e poi Federico. Agli inizi del 1500, una volta arrivati i francesi e poi gli spagnoli l’indipendenza si perde. Tutto il sessantennio del periodo aragonese si configura per il mezzogiorno come modello di modernità a pari livello delle grandi monarchie nazionali come Spagna, Francia ed Inghilterra.

Giuseppe Caridi

Lettera di encomio dalla Spagna

Alla domanda se ci sono richieste di traduzione in lingua spagnola del volume, il professore Giuseppe Caridi ha risposto:

Ho ricevuto tramite la presidente dell’associazione Calabria – Spagna una lettera di elogio da parte dell’ambasciatore spagnolo in Italia, a cui è stato inviato il libro, e ha espresso la volontà di approfondire i rapporti tra la Spagna ed il mezzogiorno d’Italia nel periodo aragonese, e dovrebbe preludere ad una traduzione come è già effettuato per il mio volume su Carlo III che avuto molto successo nella versione spagnola.

Vetrina Nuova Ave

Progetti in cantiere

Quale  futuro editoriale attende al professore Giuseppe Caridi?

Al momento penso di promuovere questo ultimo libro per il quale a causa della pandemia non posso soddisfare le numerose richieste di presentazione come invece ad esempio “Francesco Di Paola” (Salerno editrice) (cinquantasei presentazioni) ed “Alfonso il Magnanimo” (Salerno editrice) (trentanove presentazioni) poi interrotte per il covid. In prospettiva sto pensando tuttavia ad un approfondimento sulla figura e l’opera del Cardinale Fabrizio Ruffo, protagonista della spedizione sanfedista del 1799 con cui riconquistò il Regno di Napoli.