National Geographic sbarca al Castello Aragonese con la grande mostra "Planet vs Plastic"

Le immagini di Planet vs Plastic vogliono rappresentare il racconto di una sfida sempre più attuale: l’ardua lotta di resistenza contro l’inquinamento.

Tutto pronto a Reggio per accogliere la grande mostra internazionale “Planet vs Plastic. Un pianeta straordinario tra bellezza e abusi” di Randy Olson National Geographic.

La mostra sarà aperta al pubblico giovedì 10 gennaio e rimarrà fruibile fino al 4 febbraio con orari 8.30-13.30 e 15.30-19.00 (lunedì chiuso).

Saranno due gli eventi previsti che apriranno la mostra. Alle ore 11.30 un incontro con una delegazione di scolaresche reggine e alle 18.45  il convegno “Politiche innovative a tutela dell’ambiente: le nuove tecnologie del riciclo dei rifiuti” organizzato in collaborazione con il Kiwanis Club dello Stretto.

Il convegno registrerà la presenza di Alessandro Gandolfi fotogiornalista e assiduo collaboratore di National Geographic Italia, di Sergio Tralongo Direttore Generale del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Irene Calabrò Assessore alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, Ivan Cardamone Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Francesco Scarpino Amm. Unico Bluocean e curatore della mostra, Claudia Simonetta Presidente Kiwanis Città della Stretto e Andrea Casile Luogotenente Kiwanis.

La mostra è frutto della partnership tra Bluocean e National Geographic di cui Randy Olson è tra i più importanti e storici collaboratori nonché docente del Bluocean’s Workshop percorso di Alta formazione fotografica giunto alla 10° edizione  e patrocinato in esclusiva da NatGeo.

36 opere di straordinaria valenza artistica e dal forte impatto emozionale proposte in un circuito la cui modalità allestitiva segue i canoni utilizzati da Bluocean.

Stampe in grande formato fino alle dimensioni di quasi due metri riprodotte applicando i più alti standard disponibili sul mercato internazionale riferiti al metodo Fine Art di indirizzo museale.

Particolarmente curato l’aspetto didascalico con particolare fine documentaristico per meglio presentare i contenuti scientifici in relazione alle immagini proposte.

Le immagini di Planet vs Plastic vogliono rappresentare il racconto di una sfida sempre più attuale: l’autorevole rigore, la maestosa armonia, il delicato equilibrio e la straordinaria bellezza del nostro Pianeta impegnato nell’ardua lotta di resistenza contro l’inquinamento.

Il rispetto dell’ambiente e delle sue risorse naturali sono un tema centrale sempre più collegato alle grandi emergenze che colpiscono il pianeta, da quelle idrogeologiche all’inquinamento, in particolare della plastica la quale ha compiuto una vera e propria rivoluzione.

La mostra propone così un percorso mirato a sensibilizzare il visitatore attraverso un viaggio tra i grandi contrasti segnati dalle delicate e straordinarie bellezze di nostra madre terra e quanto di più distruttivo può compiere l’opera dell’uomo.

La mostra diventa una sorta di  manifesto a tutela della vita del pianeta, e si propone come strumento di persuasione affinché si possa prendere coscienza che ogni nostro agire è finalizzato a mutare in maniera indelebile il volto del pianeta.

Planet vs Plastic,  ideata e prodotta da Bluocean ha coinvolto e propone dunque gli scatti di Randy Olson, considerato uno dei più grandi fotografi contemporanei. Il recente lavoro di Olson per National Geographic mira a documentare l’impatto ambientale delle materie plastiche, sul Pianeta  e sull’uomo.

Tema attualissimo, l’ONU promuove numerose campagne di sensibilizzazione, e l’UE si impegna a ridurre notevolmente, entro il 2030, l’uso di questi materiali.

Il circuito calabrese di Planet vs Plastic prevede successivi allestimenti che coinvolgeranno le città di Crotone e Catanzaro prima di spostarsi in prestigiose locations  di altre regioni.

 

Note su Randy Olson

Il fotografo Randy Olson ha viaggiato in tutto il mondo in missione, dirigendosi verso luoghi diversi come l’Artico siberiano, Africa, Iraq, Pakistan, India, Cina, Tailandia, Islanda, Terranova, Guyana, Samoa americane, Turchia, Repubblica di Georgia, Spagna, Italia, Austria, Svizzera, Australia e Pacifico meridionale.

Olson è stato nominato Fotografo dell’anno della rivista per il 2003 nel concorso internazionale Pictures of the Year.

Nel 1992 è stato anche insignito come miglior fotografo di giornali dell’anno, uno dei due soli fotografi a vincere il titolo in entrambi i media nel più grande concorso di fotogiornalismo che opera ininterrottamente dalla seconda guerra mondiale.

Olson ha anche ricevuto una borsa di studio Alicia Patterson per sostenere un progetto di sette anni che documenta una famiglia con AIDS. La sua storia sui problemi con la sezione 8 degli alloggi gli è valsa un Robert F. Kennedy Award e nel 1996 gli è stato assegnato il NPAA / Nikon Sabbatical Grant.

Randy Olson ha prodotto numerosi reportage per il National Geographic, tra cui i parchi nazionali degli Stati Uniti, la Giornata della Terra, le fiere di contea, l’altopiano Putorana, la civiltà dell’Indo, il Mar Nero, i monsoni australiani, la crisi mondiale dei pesci e molti altri.

Laureatosi all’Università del Kansas e all’Università del Missouri, Olson vive a Pittsburgh, in Pennsylvania, con la moglie, Melissa Farlow, anche lei collaboratrice del National Geographic.