Catania-Reggina, le pagelle amaranto: Conson disastroso. Bellomo, ennesima delusione

Con un pesante 4-1, la Reggina cade a Catania e saluta i play-off, rimandando all'anno prossimo l'assalto alla Serie B. Gara negativa per molti amaranto, a partire da due dei leader della rosa, capitano e…

di Matteo Occhiuto – Finisce nel sangue. La Reggina di Cevoli, reduce dal dolce pareggio col Monopoli, saluta i playoff e la stagione 2018/2019 con una sconfitta a Catania. Pronosticabile alla vigilia, ma larga nel risultato. Anche troppo.

Le pagelle del match, griffate CityNow.it:

Confente voto 6.5 – Primo tempo difficile per il portiere amaranto: Sarno lo fulmina dopo dopo il quarto d’ora senza lasciargli scampo. Poi è il fuoco amico di Gasparetto a infilarlo beffardamente. Prova a tenere a galla la Reggina con una parata coraggiosissima su Marotta, ma dura poco prima del tracollo definitivo.

Conson voto 4.5 – È a lui che sfugge Di Piazza in occasione del gol del 2-1 che indirizza la gara verso le pendici dell’Etna. Completa il disastro facendosi ridicolizzare da Curiale sul 4-1. Anche se, obiettivamente, la nave play-off era già salpata.

Gasparetto voto 5 – Non legge bene l’avanzata di Sarno nel primo gol catanese, al pari dell’intero pacchetto difensivo amaranto. Sfortunato, ma esente da colpe, in occasione del raddoppio dei ragazzi di Sottil. L’ondata del tandem Di Piazza-Marotta lo travolge nel contropiede che chiude i conti. Anche lui crolla nel poker finale

Solini voto 5 – Troppo statico sia mentalmente che fisicamente quando, poco dopo il 15esimo, Sarno lo brucia, freddando Confente. Errore da matita blu, a cui si sussegue una partita intera di sofferenza che la Reggina conclude con 4 reti al passivo.

Salandria voto 6.5 – Il Catania, sul suo out, spinge molto e difende poco. Ed, il numero 4, ne approfitta nel momento dello sconforto dopo il primo vantaggio dei padroni di casa, regalando speranza ai suoi.

Zibert voto 5 – Con il Monopoli era stato uno dei migliori. Stasera, invece, è da una sua cattiva pressione che nasce il gol del 2-1 che complica maledettamente il cammino amaranto: lascia troppo spazio a Marchese, che ringrazia e pennella il cross da cui ha origine il raddoppio etneo. (dal 69º Marino voto 5.5 – Dentro a match compromesso, ma senza nemmeno imprimere la verve che gli abbiamo visto sfoggiare in passato).

De Falco voto 4.5 – Da un suo errore in uscita scaturisce il 3-1 che fa evaporare le speranze di rimonta del collettivo dello Stretto. E, da uno della sua qualità tecnica, un errore di concentrazione, prima che tecnico, non è ammissibile.

Strambelli voto 5.5 – Pronti-via ed è subito protagonista di un tête-à-tête vibrante con Sarno. Cevoli gli chiede un’altra partita di sacrificio e lui risponde attenendosi alle richieste del tecnico e sfiorando il colpo grosso con un bolide dalla distanza. Da quella posizione impossibile chiedergli di più. (dal 69º Ungaro voto 6 – Il suo ingresso, stavolta, non è decisivo. Ovviamente non per demeriti suoi).

Procopio voto 6 – Mossa a sorpresa di un Cevoli privo di esterni. A dispetto di quanto mostrato in regular-season, in cui aveva palesato preoccupanti lacune, al Massimino gioca una gara interessante. Resta negli spogliatoi dopo l’intervallo. (dal 49º Baclet voto 5 – Costante nel non incidere, nemmeno a partita in corso, dopo il declassamento a riserva operato dal Cevoli bis. Errore di mercato per il rapporto fra costi e resa).

Bellomo voto 4.5 – Lo si vede una volta, quando è superbo nel mandare al bar Bucolo e Rizzo, sfidando direttamente Pisseri con un bel tiro da fuori. È un lampo in una notte, quella sotto l’Etna, buia e costellata da soli e continui screzi con gli avversari. Doveva essere il leader della Reggina 2.0, finisce per esserne quasi un peso. Psicologico, ma anche tecnico. Giustamente sostituito. (dal 72º Tulissi voto 5.5 – Ne apprezziamo la volontà con cui si presenta nel difficilissimo momento in cui si presenta al match).

Doumbia voto 6.5 – Il suo modo di interpretare il ruolo di punta, contro il Monopoli, non aveva pagato. Viene riproposto al Massimino dove, invece, fa vedere tutte le sue qualità: guizzante, sempre pericoloso. E decisivo, nel mettere un pallone perfetto sulla testa di Salandria per il gol che rimette subito in partita la Reggina. La stanchezza lo cancella dal campo nella seconda frazione. (dal 72º Martiniello voto 5.5 – In campo a partita virtualmente terminata, senza quasi nemmeno toccare un pallone).

Cevoli voto 5 – Se è innegabile che l’ex Renate abbia delle colpe nella disfatta del Massimino, bisogna anche riconoscere l’inferiorità tecnica di questa Reggina nei confronti di questo Catania. L’atteggiamento messo in campo, comunque, è eccessivamente remissivo e, soprattutto dopo l’1-1, ci si aspetterebbe almeno un tentativo di sfruttare un possibile contraccolpo psicologico. Col Monopoli la fortuna e i cambi lo avevano tirato fuori dai guai, al Massimino non ha assistenza ne dall’uno, né dall’altro.

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