Calcio, Noto: 'Pure far salire le prime tre crea un problema. Ricordo l'Alessandria...'

"Tutti d'accordo sullo stop, sul resto qualunque decisione lascia degli scontenti"

In attesa dell’Assemblea del 7 di maggio, si raccolgono pareri tra gli addetti ai lavori sull’attuale situazione, sulle proposte del Consiglio Direttivo di Lega Pro, le idee. Ha parlato a TMW Radio il presidente del Catanzaro Floriano Noto. Questi alcuni passaggi che si riferiscono proprio alle decisioni che dovrebbero essere assunte:

Promozioni e retrocessioni

“Dividiamo un pò i problemi. Per quanto riguarda sospensione e annullamento del campionato, credo che siamo ad una larga unanimità, c’è l’intenzione di tutti di finirla qui. Perché c’è anche un problema etico nel pensare a giocare in questo momento. Per quanto riguarda invece meccanismi di promozione e retrocessione si apre un tema molto diverso: qualsiasi metodo o scelta lascia degli scontenti. Pure far salire solo le prime crea un problema, mancavano tante partite, ricordo qualche anno fa l’Alessandria perse un vantaggio di 12 punti. Idem per le varie soluzioni alternative…”.

Il sorteggio per la quarta promozione

“Noi avevamo trovato la via dell’estrazione e capisco che possa sembrare poco sportiva, ma tiene comunque di conto di molti fattori della classifica. Rispettando le posizioni, la decima per salire di fronte a una seconda deve vincere venti estrazioni. Però così ha comunque una chance. Ricordo che il Cosenza due anni fa era 6° o 7° quando mancavano otto partite, poi arrivò 5° e vinse i playoff. Non sempre vince la seconda… Capisco che possa sembrare forte, ma bloccando tutto l’estrazione è la soluzione più giusta. Capisco le preoccupazioni anche di chi ha meritato sul campo, si vedano le prime”.

Paura e preoccupazione per il futuro

“Il problema non è tanto per quest’anno, infatti, ma è la proiezione. Io ho manifestato un pensiero in consiglio direttivo: dobbiamo approfittare di questo momento per fare una riforma seria del calcio, che preveda una riduzione di costi nel sistema. Non pensiamo che tutto possa arrivare tramite defiscalizzazione o contributi del Governo: non ce li ha dati quando non c’era il Coronavirus, men che meno oggi… Giustamente deve pensare alla sanità. Da lì non mi aspetto nulla. Tra le riforme potrebbe esserci lo status dilettantistico, e quello dipende solo da noi: è una battaglia interna, non c’entra la politica. Capisco chi dice che perdiamo la Melandri e il futuro dei prestiti dalle serie superiori: discutiamone, ma in maniera differente la vedo dura”.