“CENTOeUNO poeti per la pace”. Raccolta di poesie di prossima pubblicazione

A cura dei poeti della seconda edizione del concorso nazionale "Poesia per la Pace" Gambarie d'Aspromonte

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In occasione della preparazione del bando per la terza edizione del concorso nazionale “Poesia per la pace”, che annualmente si svolge a Gambarie, il presidente e i componenti della giuria del premio hanno ribadito che è necessario, anche attraverso i versi poetici, scuotere dal torpore e dalla rassegnazione il mondo della cultura. Il concorso nazionale “Poesia per la Pace” continua il suo percorso, iniziato nel 2023, per esportare in tutti i consessi possibili il tema del cessate il fuoco. I tragici comunicati che attraverso le tv e la stampa, vengono diffusi quotidianamente, non hanno trovato un riscontro adeguato nel dibattito pubblico, infatti in molti ancora prevale la rassegnazione, o peggio ancora l’indifferenza. Inoltre come sostiene Papa Francesco: “La perdita della memoria storica sulla guerra ci espone al rischio di ripetere tragici errori, in un’epoca in cui i conflitti sono ancora più devastanti”. Ecco perché chi ha la sensibilità di comprendere che l’impegno civile degli intellettuali ha una funzione importante, non può tirarsi indietro!

Ruolo degli intellettuali: promuovere una conferenza mondiale sulla pace

Gli intellettuali non sono tenuti a esprimere opinioni sulle ragioni o i torti di questa terza guerra mondiale strisciante, ma hanno un obbligo ben preciso: condurre i governanti alla ragione e parlare costantemente di pace. Il mondo della cultura deve farsi promotore di una “CONFERENZA MONDIALE PER LA PACE” che abbia come obiettivo di rivedere i rapporti tra Stati. I soliti “esperti” opinionisti, di fatto guerrafondai con le schiene degli altri, ritengono che sia utopistico ed impossibile perseguire un obiettivo del genere. È chiaro che questi e, purtroppo, tanti altri soggetti, figli del privilegio, non sono intellettuali e sicuramente non conoscono la storia dell’impegno civile della cultura contro ogni forma di violenza.

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Imminente pubblicazione del volume di poesie: “CENTOeUNO POETI PER LA PACE”

Anche per queste ragioni i componenti della giuria hanno deciso di dare corso all’idea originaria avanzata dal dr. Alfredo Vadalà di pubblicare le poesie presentate.  Pertanto per il prossimo mese di maggio sarà stampato un volume di poesie dal titolo “CENTOeUNO POETI PER LA PACE” che sarà divulgato in seguito in varie località italiane e anche nelle scuole del nostro territorio. Il titolo è un’apertura totale nei confronti di tanti altri poeti che intendono parlare di pace e prende spunto dal numero dei giurati e dei partecipanti al concorso che sin dalla sua prima edizione ha avuto considerevole successo. L’evento, pensato immediatamente dopo il tentativo d’invasione dell’Ucraina è stato patrocinato dal comune di Santo Stefano in Aspromonte, guidato dal sindaco Francesco Malara, coadiuvato per l’occasione dal presidente di giuria, padre Giuseppe Sinopoli, dal coordinatore Giovanni Suraci e dai giurati: Pina De Felice, Samantha De Martin, Sandra Di Camillo, Alfredo Iatì, Marina Neri, Francesco Tassone, Daniela Scuncia, Mario Taverriti, Orsola Toscano, Ilda Tripodi, Alfredo Vadalà e al gradito ospite per l’edizione del 2024, padre Pasqualino Catanese, Vicario della Curia Arcivescovile Reggio-Bova e raffinato poeta. Con grande soddisfazione per gli organizzatori l’iniziativa è stata una pietra in uno stagno che ha provocato tanti cerchi concentrici. In tanti concorsi, eventi, manifestazioni, pubblicazioni, finalmente si parla di pace e più duplicati, riproduzioni, copie, imitazioni ci sono è meglio è per tutti. Significa che l’esempio è valido e deve essere seguito. È necessario infatti allargare gli orizzonti e aprire le menti di tutti gli intellettuali che per troppo tempo sono rimasti colpevolmente disattenti. 

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Il Salone del libro di Torino “freddo” sul tema della pace

È stato scelto il mese di maggio per la pubblicazione per ben due motivi: maggio è il mese dedicato alla Madonna (messaggera di pace) e poi perché è il mese del Salone del libro di Torino. Salone anche quest’anno si presenta quasi completamente assente sul tragico tema della pace e che in un periodo così complesso persevera nell’errore e sceglie come titolo: “Le parole tra noi leggere” che segue l’edizione del 2024 “Vita immaginaria” e del 2023 “Attraverso lo specchio”.  Per gli organizzatori le guerre a pochi chilometri di distanza da Torino forse sono secondarie rispetto all’autocelebrazione dei soliti noti, proprio nel Paese, l’Italia, dove si legge meno rispetto alle altre nazioni del Mondo e dove c’è una Costituzione che “ripudia la guerra” e la presenza di un Pontefice che sul tema della pace è stato ignorato e lasciato solo proprio dal mondo culturale. Parafrasando Pirandello Cosi è (se vi pare)! 

Giovanni Suraci, coordinatore del Concorso “Poesia per la pace”

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