Il centro diurno per disabili di Catona ancora a rischio

'Siamo stanchi, così rischiamo di morire di burocrazia. E' una condizione inaccettabile'

Le Famiglie degli utenti del Centro Diurno Laboratori Sociali di Catona sottolineano la situazione ancora a rischio del centro.

“Dopo oltre 4 anni di precarietà e disagi, siamo costretti ancora una volta a denunciare la situazione di abbandono nella quale si trova il servizio diurno per disabili “Laboratori Sociali” di Catona. Un servizio che garantisce a 30 persone con disabilità ed alle loro famiglie, di fruire del diritto all’assistenza irrinunciabile. Oggi -sottolineano le famiglie- questo servizio è ancora una volta a rischio ed il risultato è che la città, ma soprattutto le persone più fragili e deboli, si vedranno negare l’ennesimo diritto”.

Le famiglie del centro sociale puntano il dito contro la burocrazia che rischia di creare disagi notevoli.

“La cosa che davvero inaccettabile è che il problema a questo punto, da quanto riferitoci proprio stamattina dall’Assessore comunale Demetrio Delfino, sarebbe di carattere burocratico: manca il titolo giuridico per il possesso dell’immobile dove si svolgono le attività del Centro. La struttura infatti è di proprietà della Regione ed è attualmente in uso al Comune sine titulo, in ragione di un comodato d’uso ormai scaduto da anni”.

‘In attesa da anni’

“E da anni siamo in attesa che il Comune e la Regione provvedano alla stipula di un nuovo comodato, che consentirebbe peraltro al Comune, che già ha i fondi, di provvedere finalmente alla ristrutturazione dei locali, ma ancora non è stato fatto nulla.

Oggi veniamo ad apprendere che il problema sarebbe da ricondurre ad una blocco di carattere amministrativo/burocratico da parte dell’Ufficio della Regione competente che impedirebbe il rinnovo del comodato e che comunque non sta mettendo in essere altre soluzioni eventualmente percorribili.

Una condizione inaccettabile! Non si possono asservire i diritti dei nostri congiunti, dei nostri figli e fratelli con disabilità, a problemi procedurali o amministrativi!”.

‘Moriamo di burocrazia’

“In questa terra rischiamo tutti di morire di burocrazia. Ed ora siamo stanchi. Stanchi di anni di precarietà, di condizioni non adeguate alla dignità dei nostri familiari, di promesse non mantenute. E la pandemia sta ulteriormente aggravando la situazione, lasciando ancora più abbandonate le famiglie delle persone con disabilità.

Adesso ognuno deve assumersi la sua responsabilità e fare quanto di competenza. I locali devono essere messi immediatamente nella disponibilità giuridica del Comune, e l’ente locale deve provvedere di conseguenza ad avviare immediatamente la ristrutturazione.

Solo così sarà possibile evitare l’ennesima macelleria sociale. Noi siamo pronti ad andare fino in fondo portando la questione in tutte le sedi opportune, ponendo in essere tutte le proteste, civili e non violente, che sarà necessario fare. Non possiamo accettare supinamente che vengano calpestati ancora una volta i nostri diritti e quelli dei nostri familiari più deboli”, concludono le famiglie degli utenti del Centro Diurno Laboratori Sociali di Catona.