di Michele Favano – E’ in cima alla lista dei candidati per guidare la Reggina della prossima stagione, ma lui conferma di non saperne nulla. Allo stesso tempo Roberto Cevoli è speranzoso che presto possa accadere qualcosa, nel frattempo guarda e riguarda quanto successo nel match play off con il suo Renate ed a quella beffarda eliminazione a suo avviso immeritata:
“Abbiamo fatto una grande partita, purtroppo persa per episodi che rivisti fanno venire ancora maggiore rabbia. Situazioni particolari in cui l’arbitro ci ha causato danni importanti, poi la gara è diventata molto difficile con l’uomo in meno. Rimane la soddisfazione per un’annata strepitosa e l’uscita dai play off in quel modo e con quella prestazione, altro non ha fatto che rendere ancora più evidente la forza di questo gruppo, eravamo fisicamente preparati, potevamo dare del filo da torcere a tutti.
La società mi aveva chiesto la salvezza vista l’età media della squadra molto bassa. Abbiamo iniziato benissimo, superando anche due turni di Coppa Italia, battuto le favorite riuscendo ad essere anche in testa alla classifica. Dopo la sosta di gennaio si è avuta una flessione di risultati ma non di prestazioni. Un punto in sette gare che ci ha portato in una posizione di classifica diversa, poi un buon finale con otto partite senza sconfitte i play off e quella eliminazione che non meritavamo. Comunque siamo riusciti ad ottenere il record di punti in serie C per il Renate, fatto moltissimo minutaggio e valorizzato tanti giovani”.
E la Reggina in tutto questo?
“Confermo quanto dichiarato a qualche tuo collega e cioè di non essere mai stato contattato da nessuno. Mi chiamano da ogni parte e questo mi fa molto piacere, la Reggina la ricordo con particolare affetto da giocatore prima e da tecnico della Primavera dopo. La società amaranto non mi ha contattato, probabilmente anche per una questione di rispetto, visto che c’era un play off da giocare.
O almeno spero sia così e spero pure lo facciano presto, mi farebbe molto piacere. L’dea di poter allenare la Reggina non l’ho mai abbandonata, sapete meglio di me che una volta indossata quella maglia, non la si dimentica più. Ovviamente ci vogliono pure le condizioni giuste per arrivare ad un accordo, quindi durata del progetto, ambizioni, bisogna capire molte cose.
Ho un contratto fino al 2019, ma parlando con la società avevo chiesto, qualora ci fosse la possibilità di migliorare la mia posizione lavorativa, di essere liberato. La Reggina rientra in queste opportunità, ma non lo dico io lo dice la storia. E’ un accordo sulla parola, ma qui ci sono persone serie e non farebbero storie, allo stesso tempo dico che una eventuale chiamata spero non arrivi troppo tardi, per rispetto della mia società che deve ovviamente programmare il proprio futuro.
Ho sentito l’intervista di Taibi quando ha parlato come idea di allenatore giovane ma esperto e che conosca l’ambiente. Probabilmente per questo voi giornalista, avete pensato al sottoscritto, ma potrebbero essercene degli altri. Ribadisco che non conosco Taibi personalmente e non ci ho mai parlato”.
Roberto Cevoli allenatore preparato ed innovativo, amante dei numeri e delle statistiche, probabilmente è questo il motivo per il quale ritieni la figura del match analyst fondamentale per il tuo lavoro?
“Il match analyst è una figura di grande importanza nel calcio di oggi, almeno questo è il mio pensiero. Mi avvalgo da poco della collaborazione diretta di Carmelo Merenda, è un reggino, lui capisce bene le cose che voglio e viceversa. Amo i numeri, le statistiche, il lavoro del match analyst è importantissimo, Carmelo mi è stato di grande aiuto. Non tutte le società danno importanza a questa figura, nel periodo in cui le risorse economiche sono limitate, magari si dà priorità ad altro.
Spero di rivedere Reggio Calabria quanto prima, per me ha un fascino particolare, se si creano anche le condizioni per poter lavorare sarebbe bellissimo”.