Chiude trionfalmente I Promessi Sposi con 15.000 presenze al Palacalafiore

di Anna Biasi - Finalmente approda a Reggio Calabr

di Anna Biasi – Finalmente approda a Reggio Calabria l’Opera Moderna di Michele Guardì.

I Promessi Sposi al Palacalafiore fanno boom d’incassi con il supporto delle musiche di Pippo Flora, gli ininterrotti applausi, le emozioni ed i numeri record per la Calabria, con  quindicimila spettatori, tra cui diecimila giovani arrivati da tutta la regione e dalla vicina Sicilia che hanno partecipato agli spettacoli  mattutini.

Musiche, scene, coreografie, luci ed effetti speciali hanno trasformato la solenne opera manzoniana in una rappresentazione straordinaria. Bravissimi tutti i componenti del cast, con i nomi più noti dell’Opera Musicale moderna italianaGraziano Galatone nel ruolo di “Renzo”, Noemi Smorra in quello di “Lucia” (QUI L’INTERVISTA), Vittorio Matteucci  nell’“Innominato”,

Rosalia Misseri nei panni della “Monaca di Monza”, uno straordinario Giò Di Tonno nelle vesti di  “Don Rodrigo”,  Salvatore Salvaggio  “Don Abbondio”, Brunella Platania “Agnese”, Enrico D’Amore “Egidio”, il reggino Lorenzo Praticò il “Griso”. E ancora, con due ruoli ciascuno: Christian Gravina (Fra Cristoforo – Cardinale Borromeo), Chiara Luppi (Perpetua – la madre di Cecilia) e Vincenzo Caldarola (Avvocato Azzecca Garbugli – Conte Attilio).

Una parte intensa che ha suscitato tanti applausi è stato l’incontro tra il Cardinale Borromeo e l’Innominato, ricco di pathos. Luciano Cannito ha sfoderato splendide coreografie e Gerardo Sacco ha illuminato i personaggi con i suoi gioielli.

Sentimenti contrapposti vengono messi in scena: gioia del matrimonio, tristezza e rabbia, disperazione dell’ingiustizia.

Strepitosi tutti: in particolar modo la monaca d Monza, Lucia, Don Rodrigo e Renzo alla ricerca del convento di padre Bonaventura. Poi ecco Milano, con un Duomo lucente e poi ecco la peste che “solo il silenzio può dire il tormento che un uomo ha nel cuore”.

Infine, ci sono i sentimenti che arrivano al cuore dello spettatore: la libertà, il perdono, la violenza sulle donne, appestati, disgraziati, disperati e ammucchiati come stracci.  La morte della bimba Cecilia e della madre che paga con i suoi denari per abbracciarla un’ultima volta ancora è una scena straziante dal dolore immenso: “Non aver paura – le canta – domani vengo da te e dormiamo insieme”. E poi finalmente viene cantato l’affetto di Renzo a Lucia, il simbolo dell’amore che supera ogni ostacolo e sul finale anche il promesso sposo offre il pane del perdono e al Palacalafiore di Reggio Calabria inizia una lunga standing ovation.