Cimitero di Gallina, i cittadini: "Rifiuti rimossi grazie al tempestivo intervento del Comune"

Rimossa la discarica di rifiuti nei pressi del cimitero di Gallina. I reggini ringraziano il tempestivo intervento del comune e incitano gli abitanti a non gettare più i rifiuti per le strade del quartiere

Si ringrazia il Comune per l’intervento tempestivo di rimozione rifiuti effettuato presso il Cimitero di Gallina, sito in area C.da Maldariti superiore–Gallina. In un contesto di giovani che emigrano, di abbandono e malfunzionamento generale, questa azione fa  auspicare che la speranza non è ancora morta a Reggio Calabria  e che attraverso semplici gesti concreti quotidiani possiamo attivarci per  ricostruire una città che sia ‘punta di diamante’ della Calabria. Certo…purtroppo  c’è molta strada da fare.

Infatti dispiace che a fronte di un’azione del Comune intrapresa in maniera celere, la risposta di qualche cittadino fra sabato e domenica sia stata quella di continuare a scaricare rifiuti sulla strada. Fino ad oggi  tre sacchetti di spazzatura proprio lì dove è stata appena rimossa la discarica.

L’intervento del Comune è stato tempestivo ed efficace,  tuttavia, ahimè, se non si programma un piano di vigilanza a lungo termine,  questo tipo di azioni rimarranno soluzioni tampone,  non risolutive, con dispendio di energie ed investimenti, che purtroppo  si rivelano infruttuosi   a fronte della immaturità e  noncuranza  di alcuni cittadini reggini. La strada non è terra di nessuno,  ma incornicia quella bellezza che dovremmo impegnarci a costruire  tutti giornalmente con piccole azioni concrete come si fa nei piccoli borghi. Questo farebbe la differenza e moltiplicherebbe i risultati. L’essere umano è nato per la bellezza.

“L’umanità …senza la Bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo”(F. Dostoevskij).

Ne rimarrebbe infatti solo  bruttura  e tristezza ovunque. E di questo siamo tutti responsabili. Prendiamoci dunque cura del Creato a partire dal quartiere in cui abitiamo.

Fonte: Cinzia Sgreccia